
Zero punti per un Napoli che avrebbe recriminato per il pareggio
Finisce in crescendo il pressing del Napoli che avrebbe trovato stretto anche il pareggio: ancora un palo a negare il vantaggio in un secondo tempo giocato con scioltezza e “sprazzi” di vero Napoli . Invece, ancora una immeritata sconfitta per una casualità, un infortunio di Ospina che bene aveva interpretato la volontà di Gattuso. “Ospina ha sbagliato, – ha detto il mister – ma il responsabile sono io. Io mi arrabbio se Ospina butta la palla via, sono io che chiedo determinate cose. Si vedono solo le cose negative, ma non si parlerà delle dieci volte che ci ha fatto uscire dalla prima pressione. Il portiere lo chiamo giocatore, perché oggigiorno è da considerare tale, perché gioca”.
Intanto è bene non guardare la classifica e piuttosto analizzare la prestazione, perché dalla sconfitta con il Parma ad oggi, molto è cambiato il Napoli nell’atteggiamento “di squadra” che ha ritrovato anche sfrontatezza nel palleggio. Al di là della delusione per il risultato, resta, quella contro la Lazio, una prestazione al di sopra delle aspettative per diverse ragioni:
1) Al momento già delicato per le varie ragioni vissute, si è aggiunto il problema della coperta divenuta molto corta a causa di infortuni piccoli ma molesti che interrompono una progressione già di per sé lenta. Fare a meno contemporaneamente di Koulibaly, Maksimovic e Luperto ha costretto Gattuso a inventare Di Lorenzo centrale e quindi una linea difensiva inedita. In avanti si è sentita, eccome, l’assenza di Mertens che non offre quel pizzico di fantasia e imprevedibilità ad un attacco affidato ad uno statico Milik poco attento a smarcarsi per ricevere o a farsi carico di rubar palla.
2) In due partite ad altissimo rischio goleada, (Inter e Lazio), il Napoli può vantare “soltanto” una crescita nella prestazione con due sconfitte arrivate per ripetuto rituale samurai, ovvero attraverso l’ harakiri. Ciò vuol dire che né l’ Inter, né la Lazio sono corazzate invincibili; o, piuttosto che è il Napoli in una situazione non consona alla sua qualità di squadra.
3) Martedì o più avanti debutteranno due centrocampisti d’urto, magari senza l’eleganza e la classe di Fabian, ma che potrebbero garantire una diga più solida davanti alla difesa con un Koulibaly in forma. Se poi il mercato dovesse riservare qualche sorpresa per far respirare Mario Rui, la coperta potrebbe dare maggiori garanzie.
Saranno state queste le considerazioni di Gattuso che a Sky Sport ha dichiarato: “Io sono positivo e ho il dover di far capire ai ragazzi che siamo sulla strada giusta, ma ci serve qualche vittoria, altrimenti dopo diventa difficile. E’ difficile quando ti senti dire ‘Bravo’ e non arriva il risultato. Io mi diverto ad allenare questa squadra, perché ti fa divertire abbinando qualità a tante altre doti. Abbiamo grandi margini di miglioramento. Bisogna dare continuità agli allenamenti e credere fortemente in tutto ciò che si fa”.
E viene alla mente “Il resto della Settimana” di Maurizio De Giovanni che tra i “Malati” del Napoli, individua l’Entusiasta, il Disfattista, il Sofferente, l’Arrabbiato.
Diana Miraglia
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