
Uno striscione che toglie il respiro come il covid-19
Uno striscione di “bassa lega” firmato dalla Curva Nord dell’Inter “La tua sanità uguale alla tua mentalità. Infami” toglie il respiro come fa il covid-19. Sembra comunque la prosecuzione noiosa della solita litania di cori che piccoli individui non possono ora intonare sugli stadi. L’ultimo a loro disposizione fu a Brescia con Napoletani coronavirus o giù di lì. Qualche giorno dopo un tipo, consigliere di un piccolo comune, scriveva un post in cui diceva di non tollerare di sentirsi “schifato” da chi vive nella monnezza. Un’intrattenitrice televisiva (nata a Casoria) invitava a scegliere posti più belli di Ischia che aveva cercato di difendersi dal virus non volendo accogliere milanesi. Qualcun altro, mentre passeggia, si fa la croce pensando a che cosa accadrebbe se il contagio fosse esponenziale in Campania. Un barone milanese, con claque mediatica assicurata, batte i piedi per terra per dire “sono arrivato primo”. E poi, per un’iniziativa inaugurata in coincidenza con il 159° anniversario dell’Unità d’Italia, s’illumina del Tricolore Palazzo Chigi per dire “Uniti ce la faremo”. Ma quando gli italiani seri avranno sconfitto il covid-19, si potrebbe fare qualche tampone di italianità?
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