La quarantena è difficile per tutti: e per i tifosi, dover rinunciare al calcio è uno dei tanti dispiaceri.
Per questo è nata l’idea di una rubrica che ripercorresse i passi più significativi della storia recente del Napoli. Dalla vittoria della Supercoppa alle notti di Champions, gli azzurri ci hanno regalato momenti indimenticabili.
Nonostante questa rubrica sia arrivata ormai a ripercorrere le orme del Napoli di Ancelotti, vi è una partita che occorre ricordare. Una partita simbolo dell’enorme rammarico del secondo posto finale dell’ultima stagione di Sarri in panchina.
22 aprile 2018. La classifica dice: Juventus 85, Napoli 81. La partita è quella che ogni calciatore vorrebbe giocare: Juventus-Napoli. E’ un’atmosfera elettrica quella che accompagna gli azzurri a Torino, con la squadra incitata all’impresa da migliaia di tifosi alla partenza da Napoli. La posta in gioco è altissima: la Juventus ha l’occasione di chiudere i conti, il Napoli di accorciare a -1.
La partita è tirata, tiratissima. Con gli azzurri a fare la parte del leone. Alla fine, le statistiche diranno: 60% del possesso, 12 tiri a 4, 4 tiri a 0 (zero!) in porta a favore degli uomini di Sarri. Un dominio che rischia di risolversi in un esercizio di stile, mentre i bianconeri provano a capitalizzare al massimo lo 0-0.
Finché, a pochi secondi dalla fine, non accade l’impossibile. Un colpo di testa di Koulibaly sovverte i pronostici, spezza la maledizione, dà gioia ad un intero popolo. Il gigante senegalese batte Buffon su calcio d’angolo di Callejon. La festa è grande, troppo da descrivere: a distanza di due anni, Kalidou non può che pensarci ancora, a quel momento. Impresso per sempre nella storia.
JUVENTUS – NAPOLI 0-1 (Koulibaly ’90)