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Una ripartenza con tanti se…

Con le decisioni ufficializzate dal Consiglio Federale, sembra che tutti i dubbi siano stati chiariti. Serie A, Serie B, Lega Pro, in modo diverso, ma conoscono il percorso che inizierà il 20 giugno e che si concluderà il 2 agosto. Resta, tuttavia, la curva epidemiologica a preoccupare e i dati resi noti l’8 giugno, dicono che dei 280 tamponi positivi rilevati, la maggior parte sono in Lombardia, con 194 nuovi positivi (il 69,2% dei nuovi contagi). Tra le altre regioni l’incremento di casi è di 14 casi in Piemonte, 20 in Emilia Romagna, di 14 in Liguria e di 16 nel Lazio. Non può non preoccupare l’ultimo bollettino che registra 65 morti e il 70 per cento dei nuovi positivi in Lombardia.

Dunque il calcio riparte con un esercito di uomini in giro per l’Italia, da Nord a Sud con tutti i rischi contenuti da un protocollo, meticoloso quanto mai che non può comunque rappresentare uno scudo perfetto. E il presidente Gravina dicendo: “Oggi ha vinto il calcio!”, non ha mancato di prevedere i vari inciampi possibili in quest’ultimo scorcio di campionato.

La prima ipotesi è quella che di verificare che realmente si possa partire il 20 giugno: se nascesse un impedimento si dovrebbe accertare che esistano le condizioni per concluderlo entro il 20 agosto, in caso contrario, cristallizzazione della classifica con algoritmo, niente scudetto, sì alle retrocessioni.

La seconda ipotesi riguarda un possibile slittamento dell’inizio: la Figc valuterebbe così di riprendere il campionato con la formula ordinaria o on con format diverso (brevi fasi di playoff e playout).

La terza ipotesi, quella più temuta, è un nuovo stop dopo la ripresa. Occorrerà considerare i tempi di quarantena di una squadra sempre fissando il 20 agosto come data ultima: in caso contrario playoff e playout e se i tempi non lo consentono, cristallizzazione con algoritmo, senza l’assegnazione dello scudetto (sempre che non sia aritmeticamente assegnabile), sì alle retrocessioni.

Le ultime ipotesi prendono in considerazione la ripartenza e successive interruzioni con le soluzioni già prospettate.

Diana Miraglia

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