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Un calciatore turco ha ucciso il figlio ricoverato in ospedale per coronavirus

“Non ho mai amato mio figlio più piccolo. Sono lucido, non ho problemi mentali”: così ha dichiarato Cevher Toktas, centrocampista del Bursa Yildirim Spor alla polizia locale dopo 11 giorni duranti i quali ha lasciato si pensasse ad una crisi respiratoria causata dal virus.  E’ crollato dopo tanto tempo confessando alla Polizia l’agghiacciante verità: “Il 4 maggio, mentre ero a casa con mia moglie, ho ripensato all’accaduto e mi sono sentito turbato. Sono uscito dicendole “ho del lavoro da fare” e sono andato alla polizia. Non ho mai amato mio figlio minore da quando è nato, e ho detto la verità. La morte di mio figlio non è frutto di negligenza medica, l’ ho ucciso io. Io non ho problemi mentali, o nessun problema in assoluto. Non ho nessun problema con mia moglie e con l’altro figlio”. La notizia riportata dal quotidiano Hurriyet, ha confermato il gesto terribile di Cevher Toktas che ha soffocato con un cuscino il figlio che “non amava”.

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