
“Top 11” azzurra: Giovanni Francini
“Torino o Napoli? In Piemonte sono cresciuto, ma a Napoli ho vinto tutto e poi l’amore dei tifosi azzurri non lo trovi da nessun altra parte. Sono stati sette anni veramente belli, intensi e stupendi”
Nell’estate del 1987, Luciano Moggi diventa general manager del Napoli. Quell’estate, il colpo più pirotecnico è l’attaccante Careca, strappato al San Paolo dopo una lunga trattativa. Ma Moggi ha messo gli occhi anche su un giovane terzino del Torino molto promettente, in grado di far rifiatare Ferrara e Volpecina. Occorrono ben cinque miliardi e 900 milioni di lire (più dello stesso Careca!), per superare la concorrenza di Juventus e Roma. Inizia quindi con enorme pressione l’avventura di Giovanni Francini con la maglia del Napoli, che il difensore saprà trasformare in grinta e personalità. E’ l’inizio di una lunga storia d’amore.
Una storia che inizia con il botto: il debutto è contro il Real Madrid, alla prima partecipazione degli azzurri in Coppa dei Campioni. A Francini non tremano le gambe, anzi: segna il gol del vantaggio contro gli spagnoli. Il Napoli non passa il turno, ma Francini si guadagna con le sue prestazioni i galloni da titolare. E confermandosi… bomber di Coppa: l’anno seguente, due suoi gol eliminano il Lokomotive Leipzig nei sedicesimi di finale, e gioca tutti i minuti della cavalcata trionfale, fino alla conquista della Coppa UEFA.
L’anno successivo, è uno dei protagonisti del secondo scudetto azzurro. Colleziona infatti 26 presenze, conditi da tre gol pesantissimi, nel finale di stagione. Il primo contro il Genoa, in casa, in una partita vinta in rimonta al 90′ (con gol decisivo di un giovane Gianfranco Zola); uno alla Juventus, in un 3-1 casalingo; ed infine alla penultima giornata, nella difficile trasferta di Bologna. Come contro il Real Madrid, Francini si è sempre fatto trovare pronto nei momenti difficili.
Vestirà la maglia azzurra fino al 1994, quando sarà ceduto al Genoa. Dopo una stagione, passerà al Brescia. Si ritira a soli 32 anni, nel 1996.
Un giocatore duttile, intelligente, oscurato forse dai tanti campioni di quel Napoli. Ma non per questo meno importante. E, per questo, mai dimenticato dai tifosi azzurri.
https://www.youtube.com/watch?v=RVc8BZfLNJk
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