Skip to content

Sull’onda emotiva di una serata speciale, il Napoli saluta Diego

Napoli – Roma 4 – 0

La mano de Dios gliel’ha sistemata sul piede, ha seguito la traiettoria, poi è tornato in panchina. Diego l’ha eletto e Lorenzo l’ha sentito.  Che un’onda emotiva si avvertisse allo Stadio Diego Armando Maradona era palpabile e Lorenzo Insigne si è sentito coinvolto come napoletano e come capitano della squadra di Diego. Ma in una serata magica gli azzurri hanno interpretato nella giusta maniera una partita di fondamentale importanza per restare nel gruppone.

Con la vittoria sui giallorossi che da 16 partite erano imbattuti, il Napoli aggancia la Roma a 17 punti e Insigne dice: “Questo è un punto di partenza”. Potrebbe realmente proseguire in modo diverso il campionato del Napoli, appena iniziato, eppure condizionato dal covid ed anche da quel caso Juventus che lascia tanti dubbi sulla reale classifica. In ballo c’è un punto guadagnato sul campo e tre punti da assegnare: ma bisogna attendere e ripartire dai 17 punti segnati in classifica.

Il Napoli inizia prudente e a ritmi blandi ma lentamente accorcia, si fa pressante, avanza, mette alle corde la Roma, inizia la conta dei corner, ma non tira in porta. Alla mezz’ora cambia tutto: Insigne batte la punizione da posizione defilata sulla sinistra, la traiettoria è secca verso il palo e Mirante non può nulla. Un bacio alla maglia, “quella maglia” e via, il Napoli respira e continua nel suo pressing che la Roma comincia ad avvertire anche per l’infortunio di Mancini prima e Veretout dopo. Nel secondo tempo comunque il Napoli incalza e al 64° un ispirato Insigne serve Fabian che trafigge Mirante con un colpo da bigliardo, rasoterra. La Roma prova a rialzarsi, cerca di avanzare ma il muro azzurro era attento quanto la Roma inefficace. E arriva anche per Mertens il momento di esultare dopo una respinta di Mirante sul tiro di Elmas. A 4 minuti dal termine, Politano passa tra i centrali romanisti e si porta a spasso Mirante, aggirandolo così da insaccare a porta vuota. Anche Fonseca chiede alla sestina arbitrale di evitare il recupero: basta, pietà.

Una serata che restituisce serenità alla squadra ma non solo: il Napoli ha giocato senza Osimhen, Bakayoko e Hysaj, ma ha ritrovato Zielinski tornato al 70 per cento del suo potenziale. Senza Osimhen, un 4-3-3 in elastico con Zielinski in forma, assicura un surplus al Napoli che in 20 giorni sino alla sosta invernale, dovrà disputare 7 partite tra campionato ed Europa League. Napoli – Roma come punto di partenza con la mano de Dios.

Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top