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Sprazzi de “la grande bellezza”, il Napoli domina la Spal

NAPOLI – SPAL 3 – 1

Prima o poi una denuncia per danneggiamento ai pali e traverse di tutti gli stadi, Lorenzo Insigne se la beccherà: si dovessero contare i legni che ha preso e tramutarli in gol, sarebbe già capocannoniere da anni: Invece niente;  doveva completare il tris di un tridente collaudato ma un palo e un centimetro in fuorigioco gliel’hanno impedito. Resta la sua prestazione superba sino all’ultimo minuto che è rimasto in campo, quando Amin – che i social hanno soprannominato il pezzotto di Lorenzo – ha preso il posto e ha fatto gol: e di testa!  Piccoli appunti, in una partita che il Napoli ha indiscutibilmente dominato ma avrebbe dovuto chiudere subito dopo aver segnato il primo gol al 3° minuto.

Il Napoli ha dominato perché evidentissimo era il divario tra le due squadre, eppure il risultato non è un 7-0 quale i valori direbbero. Un peccato di stanchezza? Di mancanza di concentrazione? Di mancanza di obiettivi? Componenti tutte valide ma è parso di vedere anche un ritorno al passato con la velleità di pavoneggiarsi molto pericolosa che poco ha a che vedere con l’Utile, l’Essenziale. Poco ha a che vedere con il cinismo e la cattiveria con cui sono state domate Inter e Juventus. Con quella cattiveria, sì che il risultato sarebbe stato di 7-0. A tratti sembrava un allenamento pur se nelle partitelle si tende a chiudere per andare sotto la doccia a sorridere e sfrocoliare.

Il Napoli dopo il gol di Mertens al 3° minuto fino al gol di Petagna ha fatto sfoggio di giocate e assist da prima della classe, poi, punita per la sua vanità ha iniziato a giocare sprecando energie che poteva conservare per l’incontro con l’Atalanta in programma giovedì, quando si annuncia l’arrivo del caldo  africano che porterà temperature fino a 40°. Certo, ci ha pensato Callejon con un gol di altissima classe a ribadire chi comandava; ha concluso Amin (di fortuna) a chiudere la partita validando il gol annullato a Insigne.

Se queste erano le note critiche, sia fatta luce ai gioielli tenuti in panchina da tanto e che oggi farebbero vincenti molte squadre: è la seconda volta che Ghoulam entra in campo con determinazione ed ha anche l’occasione di segnare battendo molto bene una punizione dalla trequarti. Di Amin, già detto, considerando che è un estroso dalle giocate splendide che si alternano ad altre da dimenticare; e come non parlare di Lobo – come lo chiama Gattuso, che di lui ha detto:” È uno che sa giocare a calcio, sono molto contento della sua prestazione di oggi“. Poi Elmas: sempre pronto quando è chiamato in causa. Pronto a difender palla con ostinazione. Pronto a continuare nella corsa anche se stremato senza mai strafare, senza perdere la posizione.  Ma dallo scrigno dei preziosi sta venendo fuori Hirving Lozano, finalmente: sempre meno timoroso, sempre più cattivo con uno stop sicuro e una progressione che fa salire la squadra.

Un attimo appena per respirare, per godere di questo quinto successo consecutivo: poi testa alla squadra più in forma del campionato che, per la prima volta ha rischiato a Udine di inciampare.

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