Contropiede Azzurro

Serie A: “The show must go on”…

Il calcio, dopo il Coronavirus, sembra essere l’argomento del momento. È da oltre due mesi, infatti, che i principali media riempiono le proprie pagine di un’infinità di notizie riguardanti la diatriba tra i vertici del sistema calcio e quelli del governo sull’eventualità di riprendere il campionato di Serie A. Discussioni animate da interessi personali di una parte e dalla volontà di garantire la massima sicurezza sanitaria dell’altra. Mai nessuno, però, che abbia speso una sola parola su ciò che è alla base del cosiddetto gioco più bello del mondo: passione, emozione e partecipazione. Tre aspetti che verrebbero cancellati di netto qualora si decidesse di far ripartire il campionato con le misure di sicurezza indispensabili per evitare il diffondersi dei contagi da Covid-19.

Il gioco del calcio non è altro che un modo per sognare, per uscire dalla dura realtà e dal torpore di tutti i giorni e gli spalti, o il salotto dove c’è la tv, diventano luoghi di aggregazione dove trascorrere un paio di ore in piena serenità in compagnia di amici e parenti. La passione per il calcio nasce dall’infanzia, spesso tramandata da padre in figlio, e ti segue per sempre.

Lo spettacolo in campo e gli sguardi dei ventidue protagonisti, il campanilismo, il pubblico che canta cori da brividi, l’emozione di un gol, sono tutte componenti del vero calcio e non certo di quello che antepone a tutto il business per cui, in una situazione come quella che tutti stiamo vivendo, in tanti si appellano all’epico brano dei Queen “The show must go on”. No, non è affatto vero che lo “show” del calcio debba andare avanti a tutti costi. Se riprendere vuol dire farlo con gli spalti vuoti, con i calciatori condizionati dal rischio di infortunarsi per una preparazione approssimativa e soprattutto di contagiarsi, con l’impossibilità di abbracciarsi in campo dopo un gol, è uno show al quale, secondo gli ultimi sondaggi, la maggior parte dei tifosi non vuole assistere.

Riflettano, quindi, i signori del calcio e del governo prima di prendere qualsiasi decisione. Senza passione non è c’è più calcio ed è pertanto inutile rischiare la salute di tanti per gli interessi di pochi.

Roberto Rey