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Scontro tra la Federcalcio ed il governo francese

La questione dello stop della Ligue One irrompe anche nelle stanze del parlamento francese. Ieri sera, sei senatori hanno presentato un emendamento alla legge sulla gestione della crisi pandemica che offre uno spiraglio per la ripresa. Una vittoria di Pirro per il presidente del Lione, Jean-Michel Aulas, che ormai da settimane si batte per permettere al campionato francese di terminare giocando le ultime dieci giornate rimaste. Non solo il No della Lega, ma anche quello della Camera, dove i numeri non sono favorevoli. Intanto la Federcalcio ha scritto all’Uefa per spiegare le ragioni della sospensione definitiva adottata a fine aprile.

Per la massima istituzione calcistica francese, non potevano esserci alternative dopo la decisione arrivata dal governo di porre fine al campionato, a causa della crisi sanitaria. Una decisione definita inappropriata e prematura dal presidente del Lione, che nel mese di agosto dovrà giocare il delicato ritorno degli ottavi di Champions League contro la Juventus, battuta all’andata (1-0). Gara importante, che rischia di far emergere una disparità di condizione fisica se la Serie A dovesse riprendere nel mese di giugno. Per questo motivo il presidente Aulas lotta per sbloccare la Ligue 1, ed evitare inoltre, a suo dire, il collasso del sistema con perdite stimate a 700/900 milioni.

Dopo aver presentato ricorso davanti al Consiglio di Stato, come le retrocesse Amiens e Tolosa, e dopo aver scritto al Primo ministro, Aulas ha ottenuto una prima vittoria. Sei senatori, cinque dei quali della regione di Lione, hanno presentato un emendamento che rende possibile una ripresa anche del calcio, con condizioni sanitarie sicure e con protocolli approvati dal comitato scientifico. La Lega calcio però non è d’accordo e l’ha fatto sapere, in una nota congiunta con altre Leghe quali quella di rugby, basket, ciclismo, pallamano e pallavolo, indicando che una nuova modifica del calendario aggiungerebbe solo confusione: meglio concentrarsi sull’inizio della nuova stagione, che per il calcio francese dovrebbe essere il 23 agosto.

Dichiarazione che trova fondamento anche dal prestito di 220 milioni ottenuto dalla stessa Lega calcio per compensare il taglio dell’ultima rata dei diritti tv. In ogni caso, se l’emendamento passasse in Senato, rischierebbe di essere bocciato alla Camera. Questa mattina, però, altri sei deputati del partito presidenziale si sono spostati nel gruppo misto, consolidando la perdita della maggioranza assoluta del presidente Macron. Il fronte della ripresa dovrebbe poi scontrarsi con la Federcalcio, favorevole allo stop e che ha convocato per domani un’assemblea generale dove si dovrebbe decidere anche di bocciare la proposta di una Ligue 2 a 22 squadre, cioè senza retrocessioni, approvata la settimana scorsa dalla Lega. Con il rischio di provocare i ricorsi amministrativi anche del Le Mans e dell’Orléans, a rischio retrocessione.

A meno che non si trovi un compromesso per sbloccare la Ligue One, il presidente Aulas non sembra disposto a rinunciare allo scontro. Anche perché al Lione è stato assegnato un settimo posto, che ad oggi, lo escluderebbe dalle coppe europee. Una speranza si potrebbe trovare nella Coppa di Lega Francese, dove la squadra allenata da Garcia ha raggiunto la finale contro il PSG. In caso di vittoria il Lione andrebbe a disputare la prossima Europa League. Intanto, la voglia di calcio della gente va oltre ogni precauzione. Anche in zone del paese ancora calde come a Strasburgo, dove una partitella tra amici di quartiere è letteralmente sfuggita di mano, trasformandosi in un vero e proprio “evento” con oltre mezzo migliaio di persone, inclusi gli spettatori che invadevano il campo dopo ogni gol. È stata aperta un’inchiesta per individuare i responsabili.

Francesco Ferrara

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