
Sarri non rischia lo scudetto ma la credibilità
Continuano impietosi i post al veleno per Maurizio Sarri dopo l’imbarazzante sconfitta contro il Milan. 15 minuti di follia son bastati per rimettere in discussione la panchina di Maurizio Sarri colpevole di non aver saputo trasferire, riprodurre il marchio ‘sarrista’ in bianconero. E proprio la testata Tutto Juve punta l’indice titolando “Questa volta non siamo con Maurizio Sarri”. Vero che la Juventus ha giocato bene, almeno per sessanta minuti. Falso dare la colpa del recupero solo al blackout. Le partite si vincono anche per fame, determinazione e voglia di vincere ed il secondo tempo della Juventus dal sessantesimo in poi è di una squadra che di fame ne ha ben poca”.
E sabato Maurizio Sarri si giocherà una fetta di credibilità affrontando l’Atalanta che è la squadra più in forma del campionato: non è certo in discussione lo scudetto considerando la distanza di 9 punti ma è in discussione proprio la panchina per il prossimo anno. Sul portale Il Bianconero Gianluca Minchiotti nel suo editoriale analizza i punti deboli della gestione Sarri: 1) la cattiveria: colpa di Sarri, non abituato a vincere e a gestire quindi i momenti in cui bisogna vincere. La Juve 2019-20 non è capace di ammazzare partite e campionato. 2) – Contro le squadre di medio alto livello, la Juve fa una fatica enorme e raramente riesce a vincere. Da dicembre, mese della doppia sconfitta con la Lazio (campionato e Supercoppa), la squadra di Sarri ha battuto solo l’Inter e due volte la Roma (campionato e Coppa Italia), perdendo o pareggiando con Napoli (campionato e Coppa Italia), Milan (campionato e Coppa Italia), Lione (Champions League). E ora sono in arrivo due scontri diretti decisivi, inframezzati dal match con il Sassuolo: Atalanta e Lazio.
Una squadra abituata a vincere (in un modo o in un altro) non riesce ad accettare una sconfitta tanto cocente e ciò non accadeva – ricordano gli juventini – da 31 anni quando a San Siro però giocava il trio olandese Gullit-Rijakard – Van Basten.
Un ricordo lontanissimo quello pescato dagli juventini, quasi a scacciare il ricordo della tripla rimonta subita nell’incontro con il Napoli quest’anno, alla seconda di campionato. la Juventus gioca e mette alle corde il Napoli con due gol nel primo tempo con Danilo e Higuain; poi nel secondo tempo, al 17° con Ronaldo. Ma al 60esimo o poco più, si spegne la luce o come dice Sarri il blackout, e in 15 minuti esatti il Napoli rimonta con tre gol di Manolas, Lozano e Di Lorenzo, dal 21° al 36°. E in quella sfortunata partita proprio Koulibaly difese il successo bianconero.
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