Contropiede Azzurro

Sarebbe stato il giorno di Barcellona-Napoli e invece… il calcio sembra un lontanissimo ricordo

Fu  Albert Einstein, prima nella sua versione ristretta e poi in quella generale che  modificò  la teoria della relatività galileiana cambiando il nostro concetto di tempo e di spazio. Non è un vago filosofeggiare ma una constatazione pensare all’altalena di emozioni, delusioni, speranze, rabbia, rimpianti, tutti sentimenti legati ad un pallone che entra o non entra in porta. Lo scudetto scippato, i tradimenti di giocatori o allenatori, gli insulti al Presidente del Club azzurro,  i tifosi e i ‘tifosottivogliamovincere’, il VAR utile o dannoso, il potere della classe arbitrale, il mercato nelle mani dei procuratori, le proteste delle curve, i prezzi dei biglietti,  i cori razzisti, la giustizia sportiva: un mondo che rappresenta la terza azienda d’Italia per portata economica e prima azienda sentimentale più forte in assoluto i cui azionisti possono essere ricchi o poveri, spazzata via in poche settimane.

E se oggi al Nou Camp si giocasse Barcellona-Napoli, nessuno si sentirebbe coinvolto più di tanto. Potrebbe anche vincere il Napoli, si esulterebbe anche, ma senza pathos. Poniamo che Koulibaly, al 90° si elevasse come accadde…quel giorno, segnando il gol della vittoria, sarebbe la stessa emozione?

Relatività Covid-19: così si chiama il maledetto virus che magari tra due, tre mesi sarà sconfitto: e allora tutti scenderanno in piazza per brindare ed esultare, ma occorrerà molto più tempo per recuperare quelle emozioni di mondo-calcio che in questo momento nessuno ricorda. E forse – è un auspicio – il calcio potrà lasciare all’angolo le tante tossine che lo stavano avvelenando.

Barcellona-Napoli si giocherà a giugno? Forse