Riaccesi i fuochi del tifo azzurro

Napoli – Inter è stato un test molto importante anche per i tifosi che fino alla vigilia esprimevano disincanto per questo calcio malato che riprendeva il suo cammino con  gli stadi vuoti. Si erano fatte le prove generali con qualche partita della Bundesliga; incatenati alla sedia, i più virtuosi hanno tentato di seguire Juve-Milan  trovandosi, alla fine addormentati.

Ed ecco Napoli-Inter. Al secondo minuto sotto di un gol. “E che vuoi sperare: ne prendiamo tre”.” Visto, Zielinski, ha perso palla. Elmas? Non trova la posizione. Politano? Manca Callejon”. E si arriva al 41° con Ospina da Cape Canaveral che lancia: il Capitano ci crede, corre e con l’occhio destro vede attardato Ciruzzo che tenta di raggiungere l’orbita: arriva e beffa Handanovic.

Si hanno notizie dai post in circolazione che lumi, stoviglie, bottiglie abbiano sortito una brutta fine. Il tifo era tornato: quei 15 minuti di pausa sono stati intollerabili anche dovendo sentire le quattro chiacchiere pagate di un Tardelli rimasto all’urlo dei mondiali che furono.

Secondo tempo, show di Rocchi che perdona un fallaccio di Young come se il fatto fosse soo suo, personale, né va a vedere se un braccio di De Vrij si è per caso incontrato con un pallone. In studio Rai Tardelli, per il giallo mancato, spiega: ““Young non è stato ammonito perché era già ammonito, credo sia una cosa regolare. Poi dopo c’è stata un’ammonizione che non c’era”.

Del braccino ‘lungo’  in studio Rai quasi si accapigliavano sull’interpretazione della volontarietà, fatto sta che il quasi 47enne Gianluca Rocchi ha preferito accettare la versione di Valeri che aveva visto il pallone sulla coscia. Un tempo, quando gli sfottò erano semplici ma ficcanti, si urlava “un mettiti gli occhiali”.

Comunque fiat voluntas Rocchi, il Napoli va in finale ma quel che più conta è che ha riacceso i fuochi del tifo azzurro.