In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Rafa Benitez rivive l’ultimo trofeo vinto dal Napoli nel 2014 ma, come ha detto, “in una notte senza gioia, perché sapemmo ciò che era successo prima della partita e venimmo informati dopo delle difficili condizioni di Ciro Esposito, che poi sarebbe morto un mese dopo. Penso che giocammo una gran partita contro la Fiorentina”. Oggi, il ricordo di Benitez si allarga alla città meravigliosa che l’ha accolto, ai tifosi partenopei, ai due anni indimenticabili vissuti all’ombra del Vesuvio e dichiara: “Visto il mio passato, sto con il Napoli. Le due squadre partono alla pari. A Doha, invece, la Juve era favorita e vincemmo noi”.
Il tecnico della svolta, colui che europeizzò il club azzurro, l’allenatore che affrontò i top club a testa alta, il tecnico che non approdò agli ottavi di Champions con 12 punti totalizzati: questo signor allenatore festeggia oggi 60 anni e sul Mattino si legge una lunga dedica per dirgli ‘grazie’.
Senza fretta però senza pausa, passo dopo passo, firmato Rafa Benitez
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