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Quale futuro per Insigne?

Con molte probabilità queste poche righe faranno storcere il naso a tanti tifosi del Napoli, ma poiché bisogna dire e scrivere sempre ciò che si pensa, l’auspicio è che possano rappresentare un interessante spunto di riflessione in merito a un equivoco che bisogna al più presto chiarire se in un futuro prossimo si vuole vincere qualcosa di importante. Equivoco, ahimè, che ha un nome e cognome illustre: Lorenzo Insigne.

 

È bene chiarire subito che non sono in discussione le straordinarie qualità tecniche del Capitano, ampiamente messe in mostra durante tutta la sua lunga carriera, realizzando assist e gol di notevole fattura. Quel che preoccupa sono il carattere e la personalità del ragazzo, forse non all’altezza per sopportare la pressione di una piazza calda come quella napoletana.

 

È indubbio che Insigne abbia espresso il meglio di sé con allenatori, prima Zeman e poi Sarri che, come è noto, hanno una filosofia calcistica completamente diversa da quella dell’ex tecnico azzurro Ancelotti, con il quale il Magnifico non non ha mai trovato il giusto feeling. Ma anche nel Napoli di oggi, quello appena disegnato da Gattuso, sembra che le cose non vadano meglio nonostante il 4-3-3 a lui più congeniale. Il nuovo mister vuole solo uomini che siano predisposti al combattimento, caratteristica questa che non appartiene allo scugnizzo di Frattamaggiore. Stizzisce, infatti, vederlo rincorrere l’avversario con il quale, una volta raggiunto, evita sistematicamente la lotta e il contrasto, cosa che nel calcio moderno non è permesso a nessun calciatore, a prescindere dalla stazza fisica. Basti pensare all’agonismo che mettono in campo piccoletti come Papu Gomez e Barella, che di sicuro non sono giganti rispetto al nostro Lorenzo.

Quindi, per chiarire l’equivoco tecnico-tattico che ha come protagonista uno dei giocatori più importanti del Napoli, la società dovrà prendere una decisione in vista della prossima stagione: dargli un’altra chance o venderlo a uno di quei top club europei che da tempo gli fanno la corte tramite il suo procuratore Raiola.

Considerando l’età del ragazzo (a giugno compirà 28 anni) e la somma che si potrebbe ricavare da una sua eventuale cessione (tra i 50 e i 60 mln.), la seconda ipotesi è forse quella più conveniente per il Napoli. Cedendo il calciatore, infatti, si potrebbero incassare quei soldi che con molte probabilità si perderanno per il mancato raggiungimento del quarto posto e la conseguente esclusione dalla prossima Champions League.

Non ce ne voglia Insigne del quale in tanti (compreso chi scrive) sono calcisticamente “innamorati” da sempre, ma le suddette considerazioni sono solo motivate dalla voglia di vedere un Napoli di nuovo vincente… E se per riuscirvi occorrerà una “separazione consensuale”, è bene preparare subito le carte piuttosto che vivere da… separati in casa.

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