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Nessuna distrazione fino al 95° minuto

Silenzio, gioca il Napoli.  L’allenatore che verrà, Spalletti o Sarri o Inzaghi, conta nulla oggi e per quindici giorni si dovrebbe puntare soltanto ad un obiettivo che darebbe un senso a questa stagione a fasi alterne. L’ultima prestazione del Napoli contro il Cagliari ha lasciato ancora una volta l’amaro in bocca perché non è stato un caso isolato, ma il ripetersi di una situazione altalenante.

In pratica ancor oggi c’è da chiedersi quale sia il Napoli: quello che ha vinto contro la Roma o il Torino, o il pulcino spaventato apparso contro la Juve e anche contro il Cagliari. Veder giocare un Villareal che a pochi minuti dal termine spazzava la palla alla viva il parroco pur di centrare la finale, è stata una lezione di calcio brutto e utile che il Napoli dovrebbe iniziare a praticare. Cincischiare in area è da suicidio e il Napoli ha lasciato sul prato verde tanti punti per non aver spazzato in tribuna una palla che poteva diventare pericolosa.

Tre match point.per centrare la zona Champions e infischiarsene di quel che fanno  Atalanta, Juventus, Milan o Lazio. Toccherà a Gattuso riuscire a trasmettere sicurezza e determinazione anche al 95° minuto se si arrivasse.

Per la formazione pochi dubbi: Ospina è stato convocato ma, a meno di sorprese, dovrebbe essere ancora Meret tra i pali. In difesa nessun dubbio per i centrali, Manolas e Rrahmani,  con Koulibaly e Maksimovic out; a sinistra Mario Rui (diffidato) dovrebbe vincere il ballottaggio con Hysaj; al centro Fabian e Demme; avanti Insigne-Lozano con Osimhen puntero e Zielinski dietro.

Per Italiano qualche dubbio per Saponara che potrebbe partire dalla panchina e Gyasi, Piccoli e Verde come tridente.

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