
Napoli, ingresso trionfale in Champions League.
Massimo Mauro intervenuto a Radio Goal nel ricordo del secondo scudetto, ha detto: “Vincere uno scudetto a Napoli è diverso” continuando la solita cantilena riferita ad una squadra non abituata a vincere. Un concetto che ormai dovrebbe apparire a tutti falso come una news creata dall’intelligenza artificiale. L’unica squadra sempre presente in Europa negli ultimi 15 anni con una sola eccezione, è il Napoli di Benitez, di Ancelotti, di Sarri, di Spalletti e oggi di Antonio Conte. Il Napoli, oggi, con 4 giornate di anticipo ha centrato l’obiettivo di inizio anno e può brindare all’ingresso trionfale in Champions League.
Poi? Poi quattro passi tra la folla che passeggia evitando di parlare: i tifosi in silenzio attendono, magari con le mani in tasca a stringere qualcosa, pur pensando a quali acquisti fare se accadesse. In molti negozi azzurri, dietro il bancone, – discretamente -c’è un cestino per raccogliere ciò che potrebbe servire e diventare indispensabile tra 25 giorni.
Il Napoli anche quest’anno ha dato fastidio a tutte le solite note e ancora, in tanti, stonati come dei mandolini, parlano di una squadra non abituata a vincere. L’esimio Arrigo Sacchi, nell’anno dello scudetto di Spalletti – ovvero appena due anni fa, dichiarò alla GdS : “Il Napoli è stata finora la squadra più forte in campionato, ma c’è l’aspetto sociologico da non sottovalutare, l’ambiente non è abituato a vincere: il Napoli è stato il più forte, ha incantato in Italia e in Europa, però nel calcio non si deve mai dimenticare l’aspetto sociologico: l’ambiente non è abituato a vincere”. Sottovalutando che è molto grave anche non essere abituati a perdere.
Certamente, si può obiettare, che nella bacheca del Napoli sono pochi i trofei confrontati con quelli delle big potenti, tuttavia negli ultimi 15 anni, la squadra di De Laurentiis ha lottato testa a testa con le grandi dovendo accettare anche situazioni imbarazzanti .
Appena qualche settimana fa l’ex procuratore FIGC Pecoraro su CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello, ha rivelato importanti retroscena sullo scudetto scippato dalla Juventus al Napoli come ha riportato Tuttonapoli: “Io me ne sono andato dalla Federazione per una serie di motivi. Io sono dell’idea che quando la partita finisce e i giocatori se ne vanno dal campo, noi dobbiamo essere sicuri che il risultato sia quello giusto. Se non vengono controllati i bilanci, le scommesse non vengono controllate e che gli arbitri sono trasparenti non so di che parliamo. Mi ricordo ancora l’episodio di Juventus-Inter nel quale Orsato non assegnò l’espulsione al bosniaco e non abbiamo mai ricevuto l’audio. Se il VAR avesse attirato l’attenzione dell’arbitro, le cose sarebbero andate diversamente”.
E adesso, scurdàmmoce ‘o passato e facciamo quattro passi.
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