
Ma perché è un Napoli a due facce?
Chi ci capisce qualcosa del Napoli di quest’anno è pregato di scriverci in redazione e spiegarcelo, a patto, però, che lo si faccia con cognizione di causa e con argomenti probanti che certifichino la propria tesi. Qualora qualcuno dovesse riuscirvi riceverà un attestato di “Opinionista Tifoso dell’anno”… Naturalmente si scherza, ma trovare una spiegazione logica per una questione così inspiegabile è davvero un’impresa ardua. Di seguito ci proveremo, analizzando il tutto con una nostra chiave di lettura. Innanzitutto bisogna capire il perché di un Napoli a due facce, una per il campionato e l’altra per le coppe e soprattutto cosa può aver determinato un tale sdoppiamento. Partendo dal presupposto che non è credibile la tesi avanzata da diversi opinionisti, secondo la quale i calciatori non si sarebbero impegnati in campionato per andare contro la società, rea di averli puniti con multe pesantissime dopo l’ammutinamento, è meglio spostare l’attenzione su qualcosa di più plausibile e concreto: le motivazioni, per esempio.
Se per la lotta scudetto, infatti, le motivazioni sono svanite già a metà girone di andata per i motivi che è inutile stare qui a ricordare, è probabile che i calciatori azzurri abbiano inconsciamente riversato tutte le loro energie nelle coppe, intravedendo la possibilità di fare bene in entrambe le competizioni. Le ottime partite giocate e vinte in Coppa Italia, prima con la Lazio e poi con l’Inter, nonché l’ottimo andamento in Champions, confermano questa ipotesi. I problemi nascono quando c’è da affrontare squadre inferiori per organico ed esperienza in un campionato che non ha più nulla, o quasi, da dire. E poiché competere su tre fronti è obiettivamente difficile, è comprensibile che i ragazzi di Gattuso abbiano deciso di puntare tutto sugli altri due tornei dai quali pensano di poter ottenere ancora qualche soddisfazione.
Per molti di loro vincere la Coppa Italia sarebbe il giusto regalo da offrire ai tifosi prima che si concluda un ciclo entusiasmante, ma privo di titoli. Se poi dovessero riuscire anche nel miracolo di andare avanti nella principale competizione europea eliminando il Barcellona, scriverebbero una pagina indelebile nella storia del Napoli. E se è a questo che mirano, bisogna supportarli e aiutarli affinché ci riescano, ma per farlo sarà necessario sostenerli nei momenti belli, come quello vissuto al Meazza, e in quelli difficili che di sicuro arriveranno, come la prossima gara con il Cagliari che, per chi lo avesse dimenticato, all’andata sancì la svolta in negativo del campionato.
Roberto Rey
Prendendo spunto dall’invito del redattore a fornire una spiegazione al comportamento altalenante del Napoli e alla difformità di risultati fra campionato e coppe,salta subito agli occhi che le concause sono molteplici ma la mancanza di motivazioni è certamente secondaria.-Come spiegare allora che fino alla partita col Cagliari i risultati fra campionato e Champions non si discostavano di molto ed il Napoli si trovava ai primi posti della classifica con una sola sventurata sconfitta sul campo della capolista Juventus? Non possibile quindi che l’inizio del declino possa essere attribuito ad un difetto di motivazione. In realtà se nelle partite di coppa il Napoli ha sempre mostrato una precisa identità tattica: difesa molto stretta con gli esterni bloccati,centrocampo posizionato ad ostacolare le linee di passaggio della palla,attacco in pressing sui portatori di palla avversari ed improvvise ripartenze. In campionato,invece,per i continui cambiamenti di uomini e di ruoli,la squadra con il trascorrere delle partite ha completamente perso quella identità tattica acquisita nel triennio sarriano e non ne ha trovato una diversa.Quando la squadra attacca i reparti non si muovono in sincrono e lasciano ampi spazi fra le linee dove si infilano gli avversari.- Infatti quando in campionato il Napoli ha riproposto lo stesso atteggiamento tattico delle coppe ha sconfitto la capolista Juventus.- Il problema si ripresenterà ogni qualvolta l’avversario si difenderà con 8-9 giocatori dietro la palla.- E’ auspicabile che Gattuso trovi al più presto una soluzione tattica,altrimenti sfumerà anche la partecipazione alla prossima Europa League.