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Luis Enrique non ha gradito il modello del campionato tedesco

A Luis Enrique non è piaciuto il modello tedesco andato in scena lo scorso week-end. Il Ct della Spagna ha dichiarato di non amare le partite a porte chiuse e tantomeno le nuove esultanze. L’allenatore, intervenuto ad una trasmissione spagnola, ha espresso il suo pensiero sulla Bundesliga.

“Giocare a calcio senza spettatori è più triste che ballare con tua sorella. Ho visto la ripresa del calcio tedesco ed è qualcosa di assolutamente deplorevole, un vero peccato. Si ascoltano nitidamente gli insulti e si perde anche la sensazione di bellezza che c’era prima. Capisco, però, che intorno a questo movimento girano parecchi soldi e anche se siamo costretti ad assistere a qualcosa di assolutamente diverso a cui eravamo abituati, ricominciare può essere anche visto come un momento di svago da offrire a chi è costretto a rimanere a casa per via della pandemia, anche se si assiste ad uno spettacolo senza persone”.

Luis Enrique si è espresso anche su una possibile ripartenza in Spagna: “Se ci saranno le condizioni  affinché tutto sia fattibile per non generare contagi e garantire sicurezza, credo che anche i giocatori accetteranno di giocare. Del resto abbiamo fatto questo per tutta la vita”.

Il tecnico ha fatto anche una riflessione sulle nuove esultanze: “Quando un calciatore fa gol deve per forza festeggiare. Non credo si generino situazioni di pericolo né di odio con quel gesto. Anzi, anche per chi scende in campo è una liberazione dello stress che hai dentro e che ti porti dentro la partita. Il gol è come una liberazione di ormoni. Come se uscisse qualcosa di dannoso. L’esultanza serve proprio ad espellere tutte le sensazioni negative generate dalla carica della partita.”

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