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L’Italia è in ginocchio, ma di chi è la colpa?

Il mio compito nella redazione di Contropiede Azzurro è principalmente quello di occuparmi dei vari aspetti grafici, nonché di realizzare vignette satiriche sul campionato del Napoli. Ma poiché amo scrivere, la Direttrice della testata mi lascia libero di pubblicare anche articoli imperniati principalmente sul calcio, del quale sono un appassionato da sempre. In un momento difficile e drammatico come quello che stiamo vivendo, però, mi risulta difficile tentare di far sorridere i lettori con una vignetta o parlare di un calcio che non esiste più. Per questo ho deciso di pubblicare questo articolo, postato ieri mattina su Facebook, nel quale ho espresso il mio pensiero su chi potrebbe aver causato l’attuale emergenza sanitaria del nostro paese.

Nel vedere in TV le drammatiche immagini degli ospedali stracolmi di malati di Covid-19, e nel sentire gli appelli disperati, rivolti ai cittadini per convincerli a restare a casa, degli operatori sanitari ormai allo stremo delle forze e ai quali va la mia più totale riconoscenza, ho cercato di darmi una spiegazione sui motivi che avrebbero causato una situazione così drammatica e della quale ancora non s’intravede una soluzione.

Non essendo un medico, né tantomeno un esperto di epidemie, non sono in grado di stabilire chi o cosa possa aver scatenato un tale disastro, ma essendo una persona cui piace informarsi e osservare i comportamenti dei propri simili, credo di poter dire la mia su chi potrebbero essere i responsabili dell’emergenza sanitaria senza precedenti che ha messo in ginocchio l’Italia intera.

Il nostro paese, si sa, ha il primato assoluto per quanto riguarda la corruzione politica e l’evasione fiscale. “Mazzettari” e “furbetti” sono virus ben più pericolosi del Covid-19, per i quali ancora nessuno ha saputo trovare il vaccino giusto. E se oggi la nostra sanità non riesce a sostenere il peso di un’epidemia arrivata sì all’improvviso, ma che si poteva e si doveva prevedere, lo si deve solo ed esclusivamente alla scelleratezza di uomini e donne senza scrupoli disposti a provocare morte e sofferenza per il proprio tornaconto.

Nel corso degli ultimi trent’anni non si contano gli scandali in ambito sanitario in cui sono rimasti coinvolti esponenti del mondo politico che, a fronte di mazzette milionarie, hanno causato danni irreparabili all’intero sistema. Scandali scoperti soprattutto in Lombardia, proprio la regione che in questi giorni sta soffrendo di più, e che hanno inizio nel lontano 1993. Duilio Poggiolini, presidente della Commissione per i farmaci dell’allora Comunità Economica Europea, iscritto alla loggia massonica P2, secondo il pool di ‘Mani Pulite’ avrebbe ricevuto tangenti dalle case farmaceutiche per inserire nei prontuari determinati prodotti con prezzi gonfiati. Nel 2007 la Guardia di Finanza di Milano scopre che nella “clinica degli orrori” Santa Rita, vennero effettuate operazioni chirurgiche non necessarie, solo per incassare i rimborsi regionali. Si arriva poi allo scandalo dei fondi neri alla clinica Maugeri. Il “faccendiere amico dei politici” Pierangelo Daccò, tramite un sistema di finte consulenze e di appalti fittizi, intascò circa 70 milioni di euro dal Pirellone, con la complicità dell’ex governatore Roberto Formigoni condannato a 5 anni e 10 mesi per corruzione. Cambiata la giunta regionale, però, le cose non cambiano. Nel 2015 viene arrestato l’assessore alla Salute Mario Mantovani, vicegovernatore e braccio destro di Maroni, con l’accusa di aver truccato una gara sul trasporto dei dializzati. Nel 2016 finisce in manette anche Fabio Rizzi, ex senatore leghista e consigliere regionale per presunte tangenti sugli appalti odontoiatrici. Nella stessa indagine è coinvolta anche l’imprenditrice monzese Paola Canegrati, detta “Lady Dentiera”. Infine, nel 2017, 21 medici degli ospedali di Monza vengono arrestati per aver impiantato nei pazienti protesi di bassa qualità in cambio di cospicue mazzette.

Veniamo ora ai cosiddetti “furbetti”, cioè quei farabutti abituati a derubare i tanti cittadini onesti non pagando le tasse, percependo contributi dall’Inps pur non avendone titolo, incassando il reddito di cittadinanza lavorando in nero, o gestendo un’impresa con lavoratori non dichiarati. Secondo il Presidente Mattarella, che ebbe a dire «se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano», sono costoro che rendono l’Italia “indecente”. E come dargli torto alla luce dei dati che affermano che le esenzioni tiket sono irregolari nell’88,9% dei casi, che solo il 60% degli italiani riesce a coprire con l’Irpef versata la propria quota capitaria sanitaria finanziata dallo Stato tramite la fiscalità generale e che il 50% del gettito IRPEF è pagato da appena il 10% della popolazione. Detta in un altro modo, un italiano che paga le tasse correttamente tiene da solo sulle spalle il welfare di molti, troppi connazionali.

È quindi evidente che se tutti si fossero comportati onestamente lo Stato disporrebbe oggi di quelle risorse necessarie per poter contrastare l’attuale emergenza sanitaria. Gli ospedali disporrebbero di più medici, posti letto e respiratori e si potrebbero fare più tamponi per arrestare il contagio. Ma purtroppo tutto ciò non è possibile per colpa dei maledetti “mazzettari” e “furbetti”, molti dei quali, forse, nei giorni scorsi erano lì, sui propri balconi di casa, a cantare l’inno d’Italia e ad applaudire le loro tante “vittime” innocenti…

Roberto Rey

 

 

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