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Le riflessioni di Gaetano (Perché l’ottimismo…è sempre il sale della vita!)

Io sono Armando Guarino e scrivo gialli, ma quando ero piccolino e facevo volare la mia fantasia mia nonna diceva a mio padre: ”ecco, sta facendo le riflessioni di Gaetano…”. Siccome non ho mai saputo chi fosse il “suo” Gaetano ne ho inventato uno io con il quale parlare del mio immenso amore per Napoli e il Napoli.

 

Atmosfera surreale oggi al bar di Gaetano. Nessuno riusciva a essere felice, nessuno riusciva a lamentarsi.

Il primo a essere sospeso nel limbo del tifo era proprio lui, Gaetano.

«Che succede?» gli faccio.

«Che siamo all’interno del Gattopardo» mi risponde.

«Hai letto il libro? gli chiedo quasi scettico.

«Per chi mi hai preso? Certo che l’ho letto. Però ora ho visto anche la serie su Netflix» mi dice sorridendo.

«E quindi? Cosa intendi quando dici che ti sembra essere nel Gattopardo?»

«Allora sei tu che non lo hai letto» mi fa sornione. «Ma come? Cambiare tutto per non cambiare niente. Quello che è successo questo fine settimana. È successo di tutto, eppure siamo al punto di prima, ma con una partita in meno».

«Vabbè, ma tu prima che le partite si giocassero pensavi davvero che il distacco rimanesse immutato?»

«No, ma fa paura che questi ragazzi non riescono a tenere nei secondi tempi. Sarà un problema fisico o mentale, come ha detto anche Stellini? E se fosse così come fanno ad affrontare le ultime sette finali?»

Aveva ragione. Aveva gli stessi dubbi miei.

«Hai visto il Napoli Basket? Anche loro hanno ceduto di schianto nell’ultima partita. Ci sta quando devi inseguire di perdere colpi».

«È il trend che fa paura…»

Come dargli torto?

«E poi, hai sentito? Impediranno di nuovo ai tifosi residenti in Campania di andare a Monza. Dice che ci sono stati problemi a Bologna».

«Quindi anche qui si ritorna al punto di partenza?» gli chiedo soddisfatto perché ho capito finalmente quale fosse la sua riflessione.

«Bravo, Arma’! Vedi l’Inter è la squadra più forte d’Italia, ma non è detto che vinca sempre quella più forte. Allora, lo sappiamo che nessuno ci regalerà nulla, ma qua ci vogliono far credere che tutto sommato è normale che si arrivi secondo, che sei un folle a credere di potercela fare. Non mi avranno mai! Io ci crederò sempre, fino all’ultima giornata o fino a quando non ci sia contraria la matematica. A proposito di matematica… cornetto e cappuccino sono due euro e ottanta centesimi».

Ecco! E pensare che neanche me n’ero accorto di aver fatto colazione!

(Armando Guarino)

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