Skip to content

Le riflessioni di Gaetano (Ritornando un attimo su Napoli Inter…)

Io sono Armando Guarino e scrivo gialli, ma quando ero piccolino e facevo volare la mia fantasia mia nonna diceva a mio padre: ”ecco, sta facendo le riflessioni di Gaetano…”. Siccome non ho mai saputo chi fosse il “suo” Gaetano ne ho inventato uno io con il quale parlare del mio immenso amore per Napoli e il Napoli.

 

Quando sono entrato nel bar stamattina, Gaetano era già in piena discussione.

“Vedi che Lautaro secondo me era stato squalificato” affermava il barista.

“Ma no! Era in campo” replicava il cliente non capendo l’ironia del mio amico e provocando l’ilarità di tutti gli altri.

“Entra Armando! Aspettavo soltanto te” mi dice poi vedendomi entrare.

“Per cosa?”

“Per esporre la mia teoria” mi fa sorridendo. Lo invito allora con un cenno della mano a proseguire. Lui sale sullo sgabello e incomincia il comizio.

“In questo momento stiamo vivendo una fase storica del nostro tifo e della nostra squadra. Un momento che è equiparabile a quello vissuto negli Stati Uniti nel 2008 quando l’America intera si unificò intorno al suo leader: Barack Obama” inizia provocando un enorme punto interrogativo sulla testa di tutti i clienti.

Non oso contraddirlo, ma eravamo tutti curiosi di capire dove volesse andare a parare.

“Come lui, sabato sera Conte, il nostro leader, il nostro comandante ha proferito il grido della lotta: Se vogliamo, possiamo! Yes, we can! Yes, we can!”

E prende a gridare sempre più forte invogliando tutti gli altri a seguirlo. Infatti, in men che non si dica, tutto il bar si trova a gridare all’unisono: Yes, we can!

Mentre tutti s’infervoravano sempre più, Gaetano è sceso dal bancone e si è avvicinato sornione.

“Questi ragazzi devono sentire l’ambiente tutto con loro, non ci devono essere né “se” né “ma”, tutti uniti fino all’obiettivo finale. Perché, come disse il nostro D1OS, siamo soli contro tutti. Hai notato che rigore macroscopico ci hanno negato?”

E continua, ricordando il tentativo dei media di far passare l’idea che anche all’Inter mancava un rigore, senza dire che però avevano segnato dalla punizione seguente.

Conte uguale Obama… era davvero suggestiva quell’equazione, soprattutto se la conclusione fosse stata identica. E poi, rendere l’idea che c’è ancora uno spazio dove sia possibile raggiungere un obiettivo se lo si vuole fortemente era anacronistico ma rivoluzionario.

Mentre ragionavo sulla riflessione di Gaetano mi era arrivato finalmente il cornetto con il cappuccino. Dietro a me, intanto, il bar continuava a gridare: Yes, we can!

(Armando Guarino)

Comments (0)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su