Le Nostre Notti Magiche. Italia 90, Il Mondiale Indimenticabile, di Furio Zara
Italia 1990: quelle notti non hanno mai smesso di essere magiche, come cantavano Gianna Nannini ed Edoardo Bennato. Il mondiale di Italia 90, quello che ha rappresentato: la fine dell’innocenza e l’inizio di un’altra storia. L’italia è un carrozzone, ma si balla verso l’ultimo struggente tramonto sulle note di una canzone. Un’estate italiana. L’entusiasmo di un intero paese, l’Olimpico che fa la «ola», la cerimonia d’apertura più bella di tutti i tempi. I gol, le partite memorabili, le disfatte. Gli occhi spiritati di Schillaci, Gascoigne ubriaco di bellezza, Maradona in lacrime che urla «hijos de puta», Milla che fa danzare la sua vecchiaia attorno a una bandierina, il giovane astro nascente Roberto Baggio, il Brasile, la Germania post crollo del Muro di Berlino, quel che resta della Jugoslavia.
E ancora, Il calciatore nel suo nuovo status di divo, gli hooligans, lo sgabello della Parietti, l’indimenticabile Aldo Biscardi, le vallette, gli intellettuali in TV, il calcio che scopre un nuovo vocabolario, i giornalisti con i primi telefoni cellulari. E per finire gli sprechi, la corruzione, gli scandali, le tangenti, gli stadi con i lavori mai terminati, i 24 morti sul lavoro, gli oltre 700 feriti e, ancora, le illusioni, le ambizioni, le nevrosi, i deliri: tutto risuona insieme in un’eco nostalgica di un qualcosa che fu ma che velocemente si perse, al ritmo di una canzone pop in un’estate incompiuta. Frammenti di un sogno rimasto tale, che ancora oggi conserva il ricordo di una giovinezza sfumata e persa, lontano, da qualche parte. E alla fine, l’immagine – triste e senz’anima – che tutto riassume: Ciao. Un burattino tricolore con un pallone al posto della testa e un nome che sa di benvenuto ma, in verità, è tutto un programma. Da leggere.
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