
L’ascesa del Fuorigrotta Futsal e la fitta nebulosa del Palabarbuto
Vengono definiti sport minori e anche il calcetto, o calcio a 5, o futsal rientra, suo malgrado, fra questi. Nato negli Anni ’30 in Uruguay, il termine futsal – meglio conosciuto come fútbol de salón – deriva proprio dall’unione delle parole Fubtol e Sala. In questo sport, infatti, due squadre composte da 5 giocatori si sfidano seguendo regole molto simili a quelle del tradizionale gioco del calcio a 11, all’interno di un palazzetto dello sport. E’ una disciplina che dà grande importanza alla tecnica individuale dei giocatori ma anche alla tattica di squadra e soprattutto alla velocità di gioco. Ed è questo che lo rende addirittura propedeutico rispetto al tradizionale gioco a 11: gli spazi ristretti. Recentemente da un’indagine della Federazione Calcio è emerso che in Italia si riscontra spesso la scarsa tecnica degli atleti. Nel corso degli stage delle nazionali, infatti, i ragazzi fra i 12 e i 18 anni trovano solitamente difficoltà nel dribbling, colpo di testa, tiro, palleggio, utilizzo di entrambi i piedi e la soluzione suggerita da più parti sembra possa essere proprio il calcio a 5, facendo giocare i bambini in spazi ridotti, fino ai 12-14 anni. Insomma spazi di gioco più piccoli che spingono a sviluppare le caratteristiche coordinative spazio-temporali: il “pensiero” diventa rapido e la lettura deve necessariamente essere veloce: in questo modo si accresce il bagaglio tattico del giocatore. Del resto, se viene promosso nei settori giovanili delle società di calcio, in Spagna e Brasile – dove quasi tutte le società professionistiche alternano il calcio a 5 e quello a 11 – vorrà pur dire qualcosa.
Dal 1984 in Italia si disputa un regolare campionato italiano di Futsal organizzato dalla Divisione Calcio a 5 della FIGC. Tale torneo è diviso in tre serie nazionali (Serie A, A2 e B), una o due categorie regionali (Serie C1 ed eventualmente Serie C2) e una provinciale (Serie D).
Attualmente, il Fuorigrotta Futsal è l’unica realtà partenopea presente a livello nazionale. Ma la squadra della Decima Municipalità, sebbene in forte ascesa, da qualche tempo si scontra con una fitta nebulosa di burocrazia mista a politica: la richiesta di giocare ufficialmente al Palabarbuto, palazzetto dello sport di casa recentemente ristrutturato per le Universiadi, resta ferma al palo. Possibilità inizialmente concessa dal Comune di Napoli. «Tre allenamenti settimanali più la partita del sabato, senza disturbare il Napoli Basket. Disponibilità espressa a parole, nei fatti venuta meno», osserva il presidente della società Perugino, infatti il Futsal Fuorigrotta è costretto a disputare le gare interne al PalaCercola, rinunciando a diverse offerte di sponsor con un notevole danno d’immagine, a fronte dei notevoli costi che bisogna sostenere per una stagione al vertice (circa 400 mila euro). «E’ una battaglia di legalità e diritti, portata avanti dall’estate, quando, nel rispetto di tempistiche e normative, abbiamo avanzato formale richiesta di utilizzo del PalaBarbuto al Comune di Napoli», aggiunge Perugino. Ma a questo punto il tempo passa e una risoluzione, nell’immediato, non sembra ancora possibile, sebbene nei palazzetti dello sport d’Italia e del mondo, da sempre, Futsal e Pallacanestro coesistano pacificamente.
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