Nonostante l’incertezza sui giochi olimpici di Tokyo 2021 il nuoto, in attesa di sapere se ci saranno gli assoluti a fine agosto, e dopo il rinvio dei mondiali in vasca corta di Abu Dhabi, resta legato alla International Swimming League, il nuovo format della champions organizzata dal magnate ucraino Grigorishin. L’idea è quella di portare, tra ottobre e novembre 2020, i 320 atleti con i rispettivi allenatori in una sola località per farli prima allenare e poi gareggiare. Per ora si parla dell’Australia come nazione ospitante. Si è in attesa sia del relativo protocollo medico che delle date ufficiali: nelle prossime settimane dovrebbe arrivare la decisione.
Anche la pallanuoto prova a ripartire: si prova a tenere alto il filo che lega gli atleti alla nazionale, non dimenticando che il settebello si presenterà alle prossime Olimpiadi da campione del mondo. Dal 3 giugno, data di riapertura delle frontiere regionali, il progetto del CT Campagna è di portare tutto il gruppo a Siracusa per un maxi ritiro di quasi due mesi in cui si cercherà di recuperare il tempo perduto. Anche perché all’estero non tutti si sono fermati e, anzi, alcuni campionati sono tutt’ora in corso. L’Italia è dunque svantaggiata: l’obiettivo è quello di trattare la nazionale come un club, in modo da poterla rendere fisicamente competitiva.
Alessandro Russo
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