
Inzaghi, quante critiche
E’ primo in classifica; giocherà i quarti di finale di Champions League; è semifinalista in Coppa Italia ma non basta a sottarlo da critiche feroci per i punti lasciati sul terreno di gioco. Simone Inzaghi è colpevole: avanti di due gol, è stato raggiunto dal Parma al 69° e non ha saputo sfruttare oltre 20 minuti per un golletto salvifico. Il più severo è stato Giuseppe Bergomi, “lo zio” nerazzurro tifoso oltremisura che ai microfoni Sky Sport ha così commentato: “L’Inter gioca ogni partita pensando a quella successiva, non solo nelle sostituzioni ma anche nella scelta dell’undici titolare. Tra infortuni e squalifiche, come quella di Dumfries, che per me è stato il giocatore più importante, Inzaghi è costretto a ragionare con largo anticipo”.
Ed ha continuato: “Sarò un disco rotto, ma ribadisco: l’Inter ha l’età media più alta della Serie A e gioca più di tutti. Se non fai i cambi, i giocatori si fanno male. Inzaghi li fa e li deve fare. Certo, poi se ti fai rimontare da 2-0 è un problema, ma il calo fisico è messo in conto. Il centrocampo? È un reparto fortissimo, ma composto da tre numeri 10. Non c’è un interditore, è una scelta tecnica che però ti espone, soprattutto se devi contenere nel finale. Mancano certi profili fisici, alla Koné o alla Thuram, e questo si sente”.
In breve, Simone Inzaghi è finito sotto processo e sulle pagine della stampa “amica” si legge: “molte colpe le ha Inzaghi ma anche i giocatori non possono essere esentati. L’Inter è una grande squadra e le grandi squadre non possono permettersi di essere presuntuose. I minuti sulle gambe continuano ad aumentare, il fiato diminuisce, ma di certo non possono diminuire la fame e la cattiveria.” Molti nodi vengono dunque al pettine e in particolare l’argomento della panchina lunga: per quanto sia completa la rosa, i campioni restano unici.
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