Contropiede Azzurro

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro ritiene che il picco sia stato raggiunto: il calcio attende il via

 

Anche il mondo del calcio attende la “discesa”  per iniziare a programmare la conclusione di un campionato  che quand’anche riuscisse a concludersi a luglio, porterà con sé conseguenze non di poco conto sulle valutazioni dei giocatori, sul calcio-mercato, sul futuro di società che già vivevano grandi difficoltà economiche.

A tal proposito  il Corriere della Sera riporta uno studio fatto dal Cies, osservatorio del calcio, sul crollo dei prezzi dei calciatori a causa dell’emergenza Coronavirus  che in tre mesi , senza partite potrebbero perdere addirittura quasi un terzo del loro valore.  L’analisi si concentra sui cinque principali campionati europei e stima che, se da qui a giugno non si gioca più, il valore dei giocatori (e quindi delle squadre) precipiterà dai 32,7 miliardi attuali a 23,4. Così se Federico Chiesa aveva valore 70, scenderebbe a 50; Koulibaly da 100 passerebbe a 70 e, in proporzione, tutti i costi ‘esagerati’ subiranno la legge del calmiere.

Altro vero terremoto è quello che si prospetta nel calcio ‘minore’ , di cui ha parlato anche il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli in un’intervista ad ‘Avvenire’: “Ogni presidente dei nostri club ha una società madre che gli serve per finanziare quella di calcio. Trovandosi a un bivio, è ovvio che di necessità dovrà fare virtù e salverà la prima, l’utile, quella che dà risorse alla propria famiglia, ai dipendenti, agli operai, lasciando andare la squadra del cuore, il dilettevole“.  Poi, ai microfoni di TMW, alza il tiro: “C’è un problema di impatto economico pesante, noi siamo l’unica Lega che ha presentato al presidente Gravina uno scenario non solo fotografando l’attuale momento, ma anche quello del dopo”, e, sul taglio degli stipendi, chiarisce: ““Il taglio, che riguarda i mesi da marzo a giugno, deve naturalmente essere in proporzione all’ingaggio e la cifra che rimane da riconoscere dopo il taglio va spalmata nei mesi, come fa il Governo con i contributi e le tasse”. In sintesi, Ghirelli teme per il futuro di una lega che rappresenta 60 club: “Ora il rischio è quello della continuità aziendale, e pesa l’incomprensione dell’AIC di capire il momento. Dobbiamo capire che vanno fatti dei sacrifici, perché la barca rischia di affondare. I nostri 60 presidenti hanno un’altra azienda oltre alla squadra di calcio, e sono preoccupati anzitutto delle sorti di quell’azienda. Se fossero posti davanti a una scelta tra le due, abbandonerebbero il calcio.”