
Il presidente della Juventus pensa a un nuovo organigramma per silurare Sarri
C’è il nono scudetto di fatto già conquistato; c’è un percorso Champions da completare eppure Andrea Agnelli già pensa ad una nuova rivoluzione che mise in atto, nell’ottica di un profondo rinnovamento, nell’autunno del 2018 quando con un saluto a Marotta creò una società più snella priva di un amministratore delegato e di un direttore generale. Oggi ci ripensa ritenendo quest’annata non proprio positiva dopo la sconfitta contro la Lazio per la Supercoppa e quella contro il Napoli per la Coppa Italia. Ma non solo.
Il presidente della Juventus oggi ripensa se sia stato produttivo un organigramma così snello e sembra maturare tre ipotesi. Secondo Dagospia, Agnelli (ma con il placet della società) potrebbe tendere la mano a Marotta per un ritorno a casa del figliuol prodigo. La seconda ipotesi, poco gradita alla società, prevede la promozione di Claudio Albanese, responsabile della Comunicazione e delle relazioni esterne e, infine –sempre secondo Dagospia – la terza ipotesi porterebbe a Federico Cherubini, braccio destro del capo dell’area tecnica Fabio Paratici. Agnelli prenderebbe due piccioni con una fava: la promozione di Cherubini porterebbe alle dimissioni di Paratici, finito nel mirino per aver spinto, in tandem con Nedved, per l’addio ad Allegri che ha portato all’arrivo di Maurizio Sarri. Oltre a un mercato discutibile.
Un lungo giro di ipotesi per silurare Maurizio Sarri in modo trasversale. Lo stile va riconosciuto.
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