L’episodio accaduto in Australia nella gara che avrebbe dovuto inaugurare il mondiale 2020, non si ripeterà più a sentire il patron della Formula 1, Carey. Infatti, in caso di positività (come successe in Australia) questa volta nessuno stop, si corre. “Se qualcuno dovesse essere trovato positivo al Coronavirus non ci sarà la cancellazione della gara. Incoraggiamo i team a mettere in atto tutte le procedure di sicurezza e sanità del caso, quindi se una persona deve essere messa in quarantena, abbiamo la possibilità di metterlo in un hotel e sostituirlo” ha dichiarato Carey.
Carey ha così continuato:
“La serie delle ipotesi è troppo ampia per avere un piano pronto per tutti, ma se un team non fosse in grado di correre, la gara non verrebbe cancellata. Se un pilota avesse un’infezione, le squadre hanno piloti di riserva disponibili: non andremmo avanti se non fossimo molto fiduciosi di avere stilato il protocollo necessario con le competenze e le capacità per fornire un ambiente sicuro e gestire qualsiasi problema”.
Poi, Carey, ha parlato anche del calendario:
“Al momento il calendario del Mondiale di Formula 1 è di sole 8 gare, ma entro fine giugno vorremmo, più che completarlo, cercare di averne un controllo: ci aspettiamo che ci siano gare non ancora segnalate e abbiamo delle opzioni, ma vogliamo assicurarci di farlo nel modo giusto perché la sicurezza è ancora una priorità e non dobbiamo prendere decisioni affrettate. Tutti vogliono tornare a correre, ma in modo sicuro e con le procedure giuste per farlo. Vorremmo anche avere dei tifosi in pista, ma non sarà possibile nelle prime gare: sicuramente la F.1 non tornerà come lo conosciamo, ma penso si tratti di agire con cautela e con adeguate protezioni”.
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