
Il padre di Iaquinta è in carcere ed a rischio coronavirus: “Non gli fanno il tampone”
L’avvocato Ernesto De Toni, che assiste il padre del calciatore campione del Mondo 2006 ha dichiarato: “Giuseppe Iaquinta potrebbe avere il coronavirus in carcere”. Il padre di Iaquinta, 63 anni, è in carcere a Voghera dopo la condanna a 19 anni per associazione mafiosa in primo grado. Il legale ha inoltre aggiunto: “Il medico del carcere ha chiesto che fosse sottoposto al tampone, ma ancora non lo ha fatto. Non ha la febbre, ma ha mal di gola e si trova in una sezione con altri che hanno avuto il Covid. Uno di loro è morto. Giuseppe soffre di problemi cardiaci per i quali in dicembre è stato ricoverato”.
Un mese fa Vincenzo Iaquinta, condannato anch’egli a due anni nello stesso processo, si era sfogato sui social per la situazione del padre, tenuto, a suo avviso, in una cella troppo piccola, giungendo addirittura ad invocare l’intervento del ministro Bonafede. L’avvocato De Toni ha annunciato battaglia: “Abbiamo presentato un’altra istanza di scarcerazione alla Corte di Appello: i giudici hanno chiesto approfondimenti alla direzione sanitaria del carcere che dal 23 aprile non ha risposto nonostante il nostro sollecito del 30 aprile. Ho avuto modo di leggere una relazione scritta dalla direzione sanitaria su un altro detenuto, in cui si diceva che in carcere è tutto a posto. Non è così, e se Iaquinta dovesse morire di Covid li denuncerò”.
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