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Il Napoli non rischia la vittoria e si rintana in un pareggio

Quel gol al 6° minuto ha fatto  molto male al Napoli che ha ritenuto di poter gestire il risultato con facilità. Vecchia questione mai risolta quella di non tendere subito a chiudere la partita; ma contro il Bologna tre erano le condizioni avverse: 1) otto cambi rispetto alla gara col Milan e in particolare un tridente che mai aveva giocato insieme; 2) la mancanza di motivazioni che alla lunga pesano; 3) un gioco aggressivo e troppo spesso scorretto dove la caccia all’uomo era prevalente sul gioco.

La conclusione è stata una partita da pareggio per limitare i danni, per non rischiare una vittoria e Rino Gattuso ha sottolineato questo aspetto: “ Non abbiamo giocato da squadra e concesso molto. Il Bologna ci ha messo in difficoltà, il pari è guadagnato per come abbiamo giocato. E la mancanza di motivazioni  sono solo scuse. Dobbiamo giocare e prepararci per l’8 a Barcellona, con prove così non andiamo da nessuna parte. Qualcuno forse può avere un po’ di stanchezza, ma ne abbiamo cambiati tanti e mentalmente dobbiamo tornare quelli di prima. Non c’è stato l’atteggiamento, non abbiamo voluto fare fatica”. 

Diversamente da Mjhajlovic, Gattuso non accampa scuse, non cerca alibi, non assolve, non protesta, non contesta: ogni gara da qui alla fine deve chiarirgli le idee di come far giocare la “sua” squadra. E contro il Bologna non gli è piaciuto l’atteggiamento, cioè l’aspetto su cui insiste sin dal primo giorno che è arrivato.

Analizzando i momenti salienti della gara (che sono pochi) c’è da dire che Lozano, osservato speciale,anche contro il Bologna, poteva segnare  dopo un’azione insistita e un tiro potente,tuttavia sembra ancora in cerca di posizione e di ruolo. Che sia un gran bel giocatore lo si nota in tante giocate ma al Dall’ara si è trovato nel tridente anche un Milik con la testa altrove e il solo Politano che cerca applausi  a sudare per confermare un posto da titolare. E’ un momento delicato per il mercato che incombe e condiziona anche il gioco: Gattuso ne parlò anche a fine gennaio e certe partite senza appeal ne sono la conferma.

Gli azzurri dopo il vantaggio si sono rintanati nella propria metà campo senza eccessivo affanno di fronte ad una squadra rognosa che sa sfruttare l’aggressività per non far giocare, né gli azzurri ne avevano una gran voglia. Nel secondo tempo, il Bologna aggiusta il tiro, alza i ritmi e costringe il Napoli a correre: male, ma a correre. Al 60° poi entrano i titolari, ovvero si ricompone il tridente con due punte arrugginite: Callejon e Mertens (c’erano?), e il solo Insigne a far squadra, al solito a tirar la carretta su quella che era la catena di sinistra. Solo a mostrar meraviglie che si infrangevano sul grigio del Napoli. E’ finita 1-1, ma c’è ben altro da mostrare e Gattuso lo sa.

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