
I piazzamenti d’oro: un tesoretto da spartire
Bisognerà attendere l’ultima giornata di Serie A per sapere, in base alla classifica, come sarà spalmato un sostanzioso tesoretto rispetto al piazzamento. Se da un punto di vista agonistico queste ultime gara hanno poco da dire, molto interessano i dirigenti dal punto di vista economico. C’è in palio una cifra complessiva vicino al miliardo di euro e i diritti TV la fanno sempre da padrone per quanto riguarda i ricavi, il resto lo fanno i piazzamenti nelle coppe europee e la posizione finale di classifica. Le prime cinque classificate sono quelle che beneficeranno maggiormente dei premi, ma anche per le retrocesse è stato messo in palio un ‘paracadute’ da diversi milioni di euro. Le cifre si riferiscono alla fine della scorsa stagione (in attesa che questo infinito campionato finisca) ma anche quest’anno la situazione non muterà
Lo scorso anno – come chiarisce Gianluca Di Marzio – il Chievo beneficiò di 25 milioni per la retrocessione, così come l’Empoli, mentre 10 milioni di euro al Frosinone. Alla Juve campione fu concessa una cifra intorno ai 23,4 milioni, mentre al Napoli al secondo posto furono concessi 19,4 milioni di euro. Dal terzo al sesto posto c’è un divario consistente: si va da 16,8 a 10,9 milioni. Scendendo a metà classifica, la settima classificata porta a casa 9,3 milioni, mentre a metà – decimo posto – i ricavi sono pari a 6,3 milioni. Il primo dei club salvi, invece, ricava 2,8 milioni.
A tutto ciò, – chiarisce Calcio e Finanza – vanno sommati i ricavi ulteriori derivanti dai posti Champions – fra i 40 e i 50 milioni di premi Uefa, a seconda dei risultati ottenuti negli ultimi dieci anni – così come quelli derivanti dai posti validi per l’Europa League. Qui i soldi sono parecchi di meno, 10 milioni a club più il contributo della Lega di 2,5 milioni.
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