Contro il Barcellona di Sua maestà Messi il Napoli ha giocato un’ottima partita conquistando un meritatissimo pareggio che, pur lasciando ancora aperte le speranze di qualificazione ai quarti di Champions League, per occasioni da rete gli va stretto. Gran parte del merito del risultato ottenuto contro i blaugrana è senza dubbio di mister Gattuso. Gli azzurri, infatti, seguendo le sue indicazioni, hanno giocato una gara accorta, intelligente e soprattutto con personalità, proprio come voleva il mister. Unico neo della serata è stato il voler insistere con quei dissennati palleggi nell’area piccola tra Ospina e i colleghi difensori.
Oggi sono tanti gli allenatori che, come Gattuso, adottano lo schema studiato per agevolare l’impostazione dalla difesa, la cosiddetta “salida lavolpiana”, ossia il meccanismo ideato negli anni ’90 dal tecnico La Volpe, da cui ha ereditato il nome, per cui il mediano di un centrocampo a tre abbassa il suo raggio d’azione tra i due centrali di difesa, che contemporaneamente si allargano spingendo in avanti a loro volta i due terzini. Anche Guardiola con il Barcellona e Sarri con il suo Napoli delle meraviglie facevano lo stesso, ma evitando accuratamente che la palla passasse e ripassasse più volte nell’area piccola del portiere. E poi, considerando che oggi gli attaccanti hanno studiato le giuste contromosse per neutralizzare questo schema, anche in virtù del nuovo regolamento, è evidente quanto sia pericoloso il “giochetto” adottato da Gattuso. Non è comprensibile, quindi, perché si debba rischiare tanto in prossimità della propria porta per tentare di avviare un’azione d’attacco se poi, come spesso accade, la percentuale di tentativi riusciti è bassissima. Il rischio di sicuro non vale l’impresa, soprattutto se a rischiare, ma in questo caso le coronarie, sono i tifosi…
Roberto Rey