
Gattuso confeziona una vittoria su misura
VERONA – NAPOLI 0 – 2
Diavolo d’un Gattuso: ha inventato il Napoli giusto per un Verona cattivo e concentrato quanto il Napoli. Dopo l’11 azzurro visto contro l’Inter e la Juventus, Juric aveva preparato la gara pensando di dover scalare il muro. Così non è stato e il Napoli, pur attendista, non ha aspettato gli avversari chiuso nella propria metà campo. Memore forse del keep calm di Benitez, ha affondato, si è fermato. Ha accelerato, si è fermato ancora: una partita a scacchi dove Di Lorenzo si è beccata pure qualche rimprovero di Gattuso per “eccesso di zelo”. Parlare di un Napoli umile, forse non è esatto perché Gattuso confeziona “su misura” come un antico artigiano.
Primo Tempo, Guidolin, commentatore della partita per Dazn, deve ammettere che il Napoli sta prendendo in mano la partita; non in modo eclatante, ma sostanziale ed ecco che al 18° Zielinski mette alla prova l’abilità di Silvestri. Dall’altra parte però Verre fallisce l’occasione di portare in vantaggio il Verona: ma come avrà fatto? Ma la partita tra uno squillo di tromba e uno sbadiglio arriva al 37°: calcio d’angolo che batte Politano bravo a trovare la testa di Milik, che con un minimo stacco riesce ad insaccare. Il Napoli respira ma il Verona diventa più cattivo, e non solo sportivamente. Al 42° tenta Veloso a sorprendere Ospina che vola e sventa. Il primo tempo va in archivio.
Si torna in campo e non cambia la musica, anzi il Napoli accenna a qualche lezione di calcio, ma poi pensa che con un sol gol di vantaggio non è bene rischiare. Koulibaly si becca un giallo per un mani ininfluente e Gattuso spera che la reazione non sia proporzionale all’ira, ma al 61° Zaccagni va in percussione, cadendo colpisce il pallone con il braccio, crossa e pesca Faraoni che incorna il pallone e segna 1-1. I partenopei protestano e l’arbitro Pasqua deve cambiare la sua decisione annullando la rete. La mano di Koulibaly e quella di Zaccagni son pari e il Napoli resta in vantaggio. Intanto la successione dei cambi muta qualcosa, ma di poco, quel poco che consente a Mertens di sfoggiare la maglietta personalizzata; consente a Ghoulam di tornare in campo dall’ultima contro il Torino nel lontano ottobre e consente a Hirving Lozano di “assassinare” la partita con la fronte che spinge il 2-0.
Vittoria importantissima ottenuta sul campo di una squadra che si mise di traverso pure al Napoli di Maradona; importantissima perché maturata dopo una sbornia di felicità e festeggiamenti; importantissima perché – conti alla mano – si prosegue in un campionato senza altri traguardi; importantissima perché è un ponte per il prossimo campionato con un Ghoulam che può riprendere (a metà) qualche anello della catena di sinistra che si aprì nella gara con il ManchesterCity: e può riprendere con un Lozano, finora un pesce fuor d’acqua, che ha trovato le braccia di Insigne (insieme a Zielinski migliori in campo) a stringerlo in un abbraccio significativo: benvenuto Hirving!
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