Contropiede Azzurro

Gattuso ancora guardingo, aspetta conferme dopo la vittoria contro il Cagliari

Contro il Cagliari un primo tempo non esaltante; e nemmeno il secondo, ma è arrivata la vittoria: allora il Napoli è tornato?  “Non mi fido ; dobbiamo dare continuità, facendo un filotto di vittorie, prima di dire che siamo tornati. Non mi fido, non è per buttare le mani  avanti. Non dobbiamo dimenticare ciò che abbiamo combinato. La strada da seguire è questa, con tanto lavoro, la difesa che lavora bene”.

E per la prima volta da quando è alla guida della squadra, si è notata la continuità non soltanto nei risultati ma nell’atteggiamento della squadra ed anche del tecnico che aveva già  riconosciuto colpe proprie: “Ho commesso degli errori, ho sbagliato a chiedere ai miei calciatori un pressing ultraoffensivo. Ho sbagliato anche a schierare contemporaneamente con il Lecce, Koulibaly e Maksimovic”.

Contro la Lazio e l’Inter in campionato, ma anche contro il Lecce, nella prima mezz’ora, si era visto un Napoli effervescente, brillante, propositivo che ricordava quello di Sarri: ma era soltanto un’illusione; più realistico è il Napoli che ha vinto a San Siro e alla Sardegna Arena. Gattuso vuole grinta, concentrazione, veleno per 95 minuti e poco importa che non sia spettacolare. “ Questa squadra ha grandissime qualità, – ha dichiarato Gattuso – ma non può permettersi di scherzare col fuoco. Per uscire dalle difficoltà bisogna pensare 24 ore al giorno al Napoli. Chi ha fatto grandi cose qui, perché buttare tutto negli ultimi mesi? Alla fine tireremo le somme”.

Il tecnico sa di guidare una squadra che ha conosciuto i brividi dell’altezza per tanti anni; sa di guidare una squadra top in Europa paragonata al film di Sorrentino “la grande bellezza”, ma continuare su quella strada – come aveva tentato – sarebbe un suicidio. Meno fronzoli e più tattica, meno assalto e più difesa per sfruttare al momento giusto il colpo del campione e trovare quella continuità, “quel filotto” di risultati che spingerebbero il Napoli in Europa.

“Le risposte vengono dal campo – ha proseguito Gattuso -; i giocatori devono  essere professionisti, rispettare i club e – mi porto avanti con la domanda – Allan ha avuto difficoltà e non ha lavorato bene, ma domani è un altro giorno e non serbo alcun rancore”.

E Allan potrebbe finire anche fuori rosa   se non cambierà atteggiamento. Il giocatore che da circa due anni vagheggia il PSG e oggi l’Inter che a gennaio ha cercato di portarlo alla corte di Conte, è stato uno dei protagonisti dell’ammutinamento e di un atteggiamento rabbioso che spesso porta anche in campo: Icardi docet, e Allan non è Icardi.

Intanto oggi niente riposo: si va in  campo a pedalare per concentrarsi sulla gara di venerdì  contro quel  Brescia che ha dato filo da torcere alla Juventus brutta e vincente.

Diana Miraglia