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Fermare il calcio prima che sia troppo tardi

L’emergenza sanitaria causata dal “coronavirus”, che da oltre due settimane sta mettendo in ginocchio il nord Italia e non solo, sembra essere lontana da una risoluzione. Le notizie diffuse dai media fanno capire che a breve gli ospedali potrebbero arrivare al collasso e se ciò accadesse il problema assumerebbe connotati davvero drammatici.

Ciò premesso, bisogna domandarsi che senso ha continuare a disputare, seppure a porte chiuse, le partite di calcio. Perché solo la ricca giostra calcistica dovrebbe andare avanti a dispetto di altri settori che stanno facendo sacrifici enormi? Che senso ha mettere a rischio la salute di chi scende in campo, e di conseguenza dei loro familiari, costretti a continui spostamenti in aereo e in treno, sapendo che prima o poi un caso di contagio potrebbe verificarsi causando comunque uno stop forzato al campionato? Tutte domande alle quali si tenterà di dare una risposta attraverso le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da autorevoli personaggi legati al mondo del calcio.

 

Vincenzo Spadafora – Ministro per le politiche giovanili e lo sport (RAI SPORT)

Il campionato oggi non si è fermato per un gesto irresponsabile della Lega Serie A e del Presidente Dal Pino. È vero che il dpcm di ieri sera contiene la misura delle porte chiuse, ma è vero anche che stiamo invitando in ogni modo il mondo del calcio, così come gli italiani più in generale, a prendere delle decisioni. C’è un interesse economico dietro allo sport, con la Serie A in particolare che si sente immune dal virus e soprattutto dai sacrifici che sta facendo tutto il Paese. Ho provato fino alla fine a evitare di chiedere la sospensione del campionato, so quanto sia importante a livello sociale la partita della domenica, ma adesso non possiamo più permettercela. Ho ricevuto offese, insulti e minacce per questo, ma ciò che conta è la salute pubblica”.

Giovanni Malagò – Presidente del CONI (CHE TEMPO CHE FA)

La salute viene prima di tutto. Ci sono dei campionati che vanno avanti ed altri no e questo non va bene. Come si può declinare che la vita di un campione vale più di chi si è massacrato la schiena per quattro anni? Ci sono atleti che sono bloccati negli aeroporti e non riescono a raggiungere le sedi per le qualificazioni olimpiche. Questo è un concetto che deve valere per tutti. Chiamerò domani i presidenti federali degli sport di squadra per avere un atteggiamento univoco“. Queste le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenuto a “Che tempo che fa” su Raitre. “Fermare il campionato? Il torneo dipende dalla Lega ma non è la prima mandataria. Tutte le federazioni hanno il boccino in mano per organizzare la manifestazione. Quella fatta oggi dalla Lega di Serie A è una loro scelta peraltro riconosciuta dal Dpcm del Governo e se ne prendono le responsabilità. La federazione calcio ora può fare due cose: o conferma la volontà della Lega e se ne assume le responsabilità o se ne non è d’accordo deve commissariarla. Tutti quanti dal calcio alla pallacanestro, dal baseball all’hockey devono andare nella stessa direzione. Non c’è altro margine”.

Damiano Tommasi – Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (TWITTER)

“Fermare il calcio è l’atto più utile al Paese in questo momento. Le squadre da tifare stanno giocando nei nostri ospedali, nei luoghi d’emergenza”.

 

Marcello Lippi – Allenatore (90° MINUTO)

“Come sportivo voglio far notare che è difficile che i calciatori, quando giocano una partita importante, abbiano la forza di controllarsi e non abbracciare un compagno”. “Siamo arrivati a dei livelli che bisogna assolutamente prendere delle decisioni. Penso che si fermerà il campionato. È giusto farlo ora. Si deve fermare tutto, fermare il calcio. Non solo il campionato, anche gli allenamenti, perché i calciatori fanno la doccia insieme, sudano, stanno insieme tutto il giorno. È arrivato il momento di fare qualcosa di importante”.

Andrea Petagna – Calciatore (ISTAGRAM)

“Oggi abbiamo giocato, siamo scesi in campo e ce l’abbiamo messa tutta. Ho anche segnato ma oggi nessuno ha vinto. In questo momento di difficoltà il calcio deve essere messo da parte . La salute di tutti gli italiani al primo posto. Poi torneremo a giocare”.

 

 

Roberto Rey

 

 

 

 

 

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