
E se il Napoli riscoprisse Lozano?
Resta tuttora un mistero Hirving Lozano arrivato al Napoli per volere di Carlo Ancelotti che con James Rodriguez intendeva rivoluzionare l’attacco del Napoli. Fino all’ultimo respiro si attese il sì di James che non arrivò e Hirving Lozano avrebbe dovuto soddisfare le aspettative di Ancelotti, dei tifosi e soprattutto di De Laurentiis che sborsò circa 50 milioni (più di Higuain) quale cifra più alta concepita dal presidente.
Non ha mai fatto “sentire” la sua presenza e in 23 comparsate ha segnato soltanto tre reti. Eppure si comprende che il messicano ha stoffa, ha classe ed avrebbe un piede educato che potrebbe segnare tanto, ma problemi di ambientamento in un anno assai strano lo hanno emarginato e intristito, né Gattuso ha avuto tempo di poter psicanalizzare a modo suo l’idolo messicano. Ora si cambia registro e l’isolamento forzato, il punto di riflessione, la voglia di giocare e la necessità di mettersi in mostra potrebbero cambiare le carte in tavola. Gattuso stesso potrebbe trovare la farfalla uscita dal bozzolo e il presidente De Laurentiis ritrovare una pepita perduta. Dodici partite, e chissà il percorso finale di Coppa Italia e di Champions potrebbero far ritrovare un campione che ha bisogno di tempo per trovare fiducia in se stesso
Di mercato se n’era già parlato a più riprese ancor prima che il lockdown chiudesse gli stadi, ma al presidente De Laurentiis non sfugge certo l’aspetto fiscale della questione di cui ha parlato il giornalista Raffaele Auriemma: “Su Lozano va fatta una riflessione importante in termini contabili. L’anno scorso il Napoli lo acquistò dal Psv ed ottenne i benefici del decreto crescita sullo stipendio del calciatore da 4 milioni netti. Invece di pagare il 100 per 100 di tasse, ha pagato solo il 20 per cento ma con la condizione che il calciatore rimanga nel club per almeno due anni. Se il Napoli lo cedesse nella prossima sessione di mercato, dovrà restituire allo Stato il restante 80 per cento di tasse non pagate”.
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