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È in libreria il nuovo libro dell’ex bomber rossonero Andry Shevchenko: Forza gentile. La mia vita, il mio calcio

Franck Kessie, centrocampista rossonero, nell’intervista rilasciata a Sportweek ha parlato della passione per l’ex pallone d’oro: “Da bambino tifavo Milan e andavo matto per Shevchenko”. Quello di Kessie, in realtà, è un pensiero comune tra i tifosi del Milan.

L’usignolo di Kiev aveva la grande capacità di farsi amare da tutti (forse addirittura dai tifosi dell’Inter, nonostante Sheva sia ancora oggi il miglior marcatore della storia del derby della Madonnina con 14 gol segnati). Non soltanto per la marea di reti che segnava ogni stagione, quanto per la gentilezza che traspariva da ogni suo gesto, da ogni sua intervista. Sono indelebile nella memoria di ogni appassionato di calcio i suoi occhi al fischio dell’arbitro al rigore decisivo contro la Juventus in finale di Champions League.

Sheva ha sempre preferito parlare con i gol che con le parole, ed infatti non è facile trovare una sua intervista sopra le righe oppure una dichiarazione inappropriata. Probabilmente anche per questo motivo, quando lasciò il Milan nell’estate del 2006 sponda blues, da un lato le sue dichiarazioni riguardo la volontà di andare in Inghilterra per far imparare l’inglese al figlio furono piuttosto controverse e difficili da digerire, dall’altro passarono abbastanza sottotraccia tra Calciopoli e gli imminenti mondiali.

Ma in fondo era anche per questo suo lato schivo, genuino, onesto, che Shevchenko è rimasto nel cuore dei fortunati tifosi del Milan.

Nel nuovo libro autobiografico sulla vista di Andry, scritto assieme all’amico giornalista di SkySport Alessandro Alciato e disponibile nelle librerie dal 29.04.2021, non si parlerà solo dei fantastici 7 anni in rossonero. Ci sarà spazio anche per parlare di Chelsea, Dynamo Kiev e soprattutto Ucraina, terra natale dell’ex rossonero e con il quale ha fatto la storia, prima da calciatore ed oggi da c.t.

Quello di Shevchenko, comunque, oltre a non essere il primo libro autobiografico dell’attaccante (quasi 20 anni fa usciva “l’Oro di Sheva” per celebrare la vittoria del Pallone d’Oro”), non è nemmeno l’unico libro scritto da un calciatore, soprattutto del Milan: Ibra, Ancelotti, Inzaghi, Sacchi, Gullit, Van Basten, Allegri, Pirlo, Cassano e non solo. Se da un lato tutto questo non può che rendere felice un tifoso milanista, dall’altro fa riflettere che non compaia nessun giocatore che abbia militato tra le file del Milan negli ultimi anni (tolto l’Ibra bis).

È evidente che, oltre alla vena creativa, per scrivere un libro sono necessarie anche una buona dose di titoli e coppe.

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