Quasi nel dimenticatoio la vicenda che portò all’esclusione del Milan dalla partecipazione delle competizioni Uefa per la stagione 2019/2020. Lo scorso anno la parola fine giunse dal TAS di Losanna per un giudizio sul mancato rispetto dei parametri del fair play finanziario da parte del club rossonero.
La partita con la Uefa, però, non può ancora dirsi chiusa – chiarisce Calcio e Finanza -. Quest’anno, non avendo preso parte a competizioni europee, non ci sono state indagini. Se la prossima stagione dovesse vedere il Milan qualificarsi alla Champions o all’Europa League, invece, nella primavera del 2021 verranno rivalutati i bilanci dell’ultimo triennio e, le previsioni sui risultati del 2019, (con perdite comprese tra i 70 e gli 80 milioni di euro) comporteranno sacrifici sul mercato, necessari per generare plusvalenze tali da riequilibrare i conti.
Il mancato raggiungimento del pareggio di bilancio negli esercizi chiusi nel 2016, 2017 e 2018 aveva portato ad un deferimento da parte della Camera investigativa della Uefa. Solo l’ultimo dei tre esercizi in questione si era chiuso con un rosso superiore ai 120 milioni di euro e va ad inserirsi in un quadro a dir poco complesso, con il Milan già destinatario di una sanzione per il mancato rispetto dei paletti sul fair play finanziario per il triennio 2015-2017. Le precedenti decisioni della Uefa in merito ai due trienni in questioni, con questo accordo, sono state di fatto condonate, ma il Milan, dovesse conquistare il diritto a partecipare all’Europa League riuscirebbe ad affrontare il giudizio nella prossima primavera?
La risposta positiva potrebbe venire dall’ UEFA, che visti gli effetti negativi avuti dall’emergenza coronavirus sulle finanze dei club, ha cambiato il Fair Play Finanziario e, in particolare la regola di pareggio di bilancio valido per la stagione 2020/21 e 2021/22 stabilisce che 1) la valutazione dell’esercizio 2020 è rinviata di una stagione e sarà valutata insieme all’esercizio finanziario 2021; 2) il periodo di monitoraggio 2020/2021 è ridotto e copre solo due periodi di rendicontazione (esercizi finanziari che terminano nel 2018 e nel 2019); 3) il periodo di monitoraggio 2021/2022 è esteso e copre quattro periodi di rendicontazione (esercizi finanziari che terminano nel 2018-2019-2020 e 2021); 4) gli esercizi finanziari 2020 e 2021 sono valutati come un unico periodo.
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