Contropiede Azzurro

Continuano le proteste in Francia per la chiusura delle Ligue One

In Francia continuano le proteste legate allo stop definitivo della Ligue One. Il presidente del Lione, Aulas, è stato il primo ad iniziare la crociata contro il governo francese, giudicando la sospensione del campionato una scelta affrettata. Ora, a fargli compagnia ci sono anche i presidenti di Saint-Étienne, Lille e Nantes, anche loro arrabbiati per la scelta del governo. Come riportato da Le Parisien i presidenti si sono definiti molto amareggiati e sono pronti a fare battaglia.

Il presidente del Saint Etienne ha dichiarato:

“Prima del 28 aprile, stavamo studiando come riprendere istituendo gruppi di lavoro per preparare al meglio la ripresa del campionato. Poi con grande sorpresa abbiamo ascoltato il Primo Ministro dire che  la stagione non sarebbe ripresa. Senza che ci fosse un confronto con i club. E voglio mettere le cose in chiaro, è un’aberrazione totale dire che eravamo a non volere riprendere”.

A lui si è unito il presidente del Lille:

“Siamo stati messi di fronte a un fatto compiuto.  La decisione del governo ci rallenterà ancora di più rispetto ad altri importanti campionati. Invieremo i nostri due club (PSG e Lione) in Champions League senza che abbiamo un briciolo di preparazione. E poi però piangiamo e chiediamo alla  UEFA di avere un altro posto nell’Europa che conta”.

Anche il presidente del Nantes ha detto la sua:

“La situazione sta migliorando. Si chiede a ristoratori e caffettieri di riprendere la loro attività con tutte le precauzioni e noi, pur volendo, non possiamo riprendere il nostro lavoro. Ora è troppo tardi dal punto di vista organizzativo. Dobbiamo guardare per forza al futuro. Riprenderemo gli allenamenti collettivi intorno al 15-20 giugno e poi giocheremo una serie di amichevoli a luglio se le condizioni sanitarie lo consentiranno”.

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