“Non è finita. Dobbiamo andare lì a giocarcela. Dobbiamo forse rischiare qualcosa in più”. Queste le parole di Lorenzo Insigne ai microfoni Sky, al termine della sfida contro la corazzata Barca. Stanco e deluso, Insigne ha giocato con l’orgoglio di poter guardare negli occhi Lionel Messi e non arrossire. Una grande partita di classe e di sacrificio, di tattica e di astuzia, di pazienza e obbedienza al Mister che per tutto il primo tempo ha tenuto la squadra chiusa e compatta in attesa di un’apertura vincente. Eppure è stata sufficiente una sola distrazione, una sola occasione per subire il gol che ha negato la gioia di un’altra notte magica. Ma al Camp Nou, – fanno notare a Gattuso nell’intervista – non giocheranno Busquets e Vidal: “ E hanno Arthur, hanno i giocatori presi dalla cantera. Smanettate, andate a vedere”. Sarà una battaglia, un’altra, magari con la rabbia di non aver chiuso al San Paolo una partita che il Napoli poteva vincere.
Quattro nitide occasioni: al 41° Manolas non inquadra la porta da due metri e mette a lato; al 60° grande azione Milik per Insigne che salta Vidal e Piquè e calcia da posizione defilata. Al 62° Milik serve di lusso Callejon in area, ma lo spagnolo, a tu per tu con Ter Stegen non colpisce di prima e tira sul portiere. Al 70° un dubbio fuorigioco di Insigne in una bellissima giocata, fischiato dopo un fallo in area su Milik, che avrebbe comportato il fallo di rigore.
Intanto la Pulce si è limitato a tirare un gran calcione a Ospina; il resto ordinaria amministrazione. Il Napoli andrà al Camp Nou per tentare la grande impresa e Gattuso non si tira indietro:” La voglia di soffrire, le letture giuste, anche una buona qualità le abbiamo dimostrate stasera. Il rammarico è per l’1-1, ma 1-0 o 1-1 non cambiava nulla, sappiamo che serve una grande gara lì anzi questa gara ci deve dare la consapevolezza che quando giochiamo di squadra possiamo fare buone cose, poi al Camp Nou il sogno è fare le stesse cose 20 metri più avanti”.
Diana Miraglia