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Como-Napoli 2-1: il commento di Gennaro Montefusco

Non è finita, ma è triste dover ammettere che il Napoli non sa più vincere. Lo dicono in numeri, i fatti, le prestazioni. Ciò che allarma di più è il costante calo che gli Azzurri mostrano nei secondi tempi: è la quarta partita consecutiva infatti, che cediamo campo agli avversari e subiamo rimonte.

Il Napoli si è progressivamente spento, consentendo al Como di esprimere il suo bel gioco fatto di rapidi passaggi di prima, tanto pressing, tanta corsa, e anche tanta tecnica. E cosi, il discepolo Fabregas vince con merito la sfida col suo ex mentore Conte. La terribile matricola conferma tutte le sue virtù anche contro la squadra che è stata più a lungo di tutte le altre in testa alla classifica, ma è stato davvero un brutto Napoli quello visto a Como, neanche lontano parente di quello ammirato fino a un mese fa. Raggiungono la sufficienza, a parer mio, solo Raspadori, Billing e Spinazzola; da 5,5 McTominay, Lobo e Politano, mentre tutti gli altri hanno disputato un match deludente: in affanno Di Lorenzo sul giovane Diao, con la testa tra le nuvole un irriconoscibile Rrahmani, totalmente inutile alla causa Lukaku.

Gli Azzurri hanno forse pagato lo stress che comporta il primato? Il vistoso calo delle ultime settimane è più di origine mentale che fisico? Non reggiamo la pressione? C’entrano qualcosa i sistematici aiuti che riceve la maggiore antagonista ad ogni partita? Il sig. Lautaro bestemmia in diretta TV davanti a 100 telecamere ma manca l’audio(!), quindi nessuna squalifica e la partita successiva proprio Lautaro segna il gol che dà tre punti e primato all’Inter… tutt’appost’.

Ovviamente dobbiamo stare zitti, perché quelle che sarebbero sacrosante denunce, vengono puntualmente sdoganate come “vittimismo tipico dei meridionali” da tutta la stampa asservita al baraccone calcistico italico. È finita? Niente affatto. Abbiamo perso una partita importante in un momento importante del campionato. Bisogna ammetterlo. Ci ha battuti una squadra con una chiarissima identità di gioco, ricca di giovani talenti, guidata brillantemente da un allenatore moderno, e forte di una proprietà che fa capo ai potenti fratelli Hartono che controllano un vero e proprio impero, una squadra che ha mostrato -ieri- di avere più fame degli Azzurri: il Como non è, ovviamente, il Real Madrid, ma le motivazioni nello sport fanno la differenza! Occorre dunque ritrovare in fretta umiltà, spirito di sacrificio, voglia di combattere e azzuffarsi fino al 95mo. È compito di Antonio Conte chiudere le “crepe mentali” ai suoi ragazzi. Faccia in fretta. La prossima partita è la sfida contro “i figli della gallina bianca”. Quelli che non prendono cartellini gialli e ricevono graziosi cadeau settimanalmente. Battiamoli. Battiamoli. Crediamoci. Non è finita. ForzaNapoliSempredavvero

Gennaro Montefusco

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