Nuovo terremoto scuote il mondo del calcio: nell’ambito delle scommesse su siti illegali, la Procura di Milano ha posto sotto indagine 12 calciatori di serie A per un nuovo filone di inchiesta sulle scommesse, ripeto, su siti illegali, caso che ha già portato, tempo addietro, alle squalifiche di Fagioli e Tonali. Rispetto al precedente filone, di cui parleremo in seguito, sembra che i calciatori non avrebbero scommesso su eventi sportivi, ma si tratterebbe di un giro diverso (poker). Questa circostanza riveste un’importanza fondamentale, soprattutto per le conseguenze dal punto di vista sportivo. Tra gli indagati i nomi iscritti figurano quelli di Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Angel Di Maria e Nicolò Zaniolo, in particolare Fagioli e Tonali, oltre ad aver effettuato numerose scommesse, risultano di aver ricoperto il ruolo di collettori di scommettitori in quanto si sono occupati di diffondere e pubblicizzare tali piattaforme. A fronte di tale attività agevolatrice si legge nella richiesta di sequestro preventivo di circa 1.5 milioni di euro, risultano essere stati remunerati attraverso il riconoscimento di bonus e decurtazione dei loro debiti contratti con le scommesse.
La Procura Federale, in persona del Presidente Federale dott. Giuseppe Chinè ha già chiesto la copia degli atti ed andrà alla ricerca di eventuali elementi probatori rilevanti per la giustizia sportiva: in particolare dovrà appurare se i calciatori convolti abbiano puntato anche sulle partite. Come è già emerso nel caso del procedimento che portò alle condanne di Fagioli e Tonali, questo comportamento è stato dagli stessi indagati motivato con la noia e condiviso come abitudine nei ritiri, soprattutto della Nazionale. E la cosa è stata interpretata come una vera e propria patologia: “la ludopatia” che ha portato la Procura a considerare, nell’ambito delle sanzioni comminate e/o da comminare, anche una pena accessoria consistente in un percorso riabilitativo obbligatorio con psichiatri esperti nella lotta alla ludopatia, oltre all’obbligo di prendere parte ad un numero di incontri pubblici in Italia ed in presenze organizzate dalla Federazione in ambito di prevenzione o recupero della dipendenza dal gioco d’azzardo. Il tutto nell’ottica non solo di prevenire ma anche nell’occuparsi di temi sociali importanti.
Avv. Claudio Russo, esperto di diritto sportivo