
Brutti, sporchi, cattivi ma anche stanchi: e per gli azzurri c’è ancora da faticare per vincere
Serve a poco il vantaggio di due punti sul Real e l’Az: ancor meno serve pensare che basti pareggiare giovedì prossimo contro la Real Sociedad. Ad Alkmaar il Napoli poteva vincere ma non ha saputo chiudere la partita quando poteva e l’ha scampata per un pelo dal KO. Il perché e il percome dovrà analizzarlo Gattuso che a fine gara ha dichiarato:” C’è rammarico, con un po’ di attenzione potevamo chiuderla, poi alla fine c’è anche andata bene”. E Gattuso lamenta una gestione poco attenta della partita che sarebbe finita in ben altro modo se Petagna non avesse sprecato due occasioni d’oro. Il migliore in campo è stato senza dubbio Ospina e non soltanto per il rigore parato ed una parata superlativa. Ospina è uno degli undici giocatori in campo che sfrutta tempi di gioco quando occorre, rallenta o accelera secondo il momento e gode di grande fiducia della linea difensiva.
Nel complesso non è stata la migliore prestazione del Napoli ma su un campo pesantissimo come quello sul quale si è giocato, ed una squadra, l’Az, che doveva sfruttare il fattore campo per superare il turno, c’è da parlare di un grande Napoli. Che Gattuso in conferenza stampa ribadisca sempre di voler vedere giocate velenose, ci sta, ma le partite non si vincono soltanto con ‘la grande bellezza’: Sarri docet. E allora il rammarico semmai, è quello che sull’onda del vantaggio si sarebbe dovuto ricreare il ‘muro’ azzurro, quello che ci portò alla Coppa Italia, per portare a casa una vittoria di misura dopo aver fallito il possibile raddoppio. Nel secondo tempo gli azzurri erano visibilmente stanchi e gli olandesi visibilmente indemoniati e il pareggio era nell’aria. Inutile cercare colpevoli, forse, oltre il coltello tra i denti sarebbe il caso di imparare maggiore cinismo. Da molti anni il Napoli ha avuto tutti allenatori che hanno teso a far giocar bene la squadra e da Mazzarri a Benitez a Sarri mai c’è stato un Allegri, maestro nel gioco che ricorda un capolavoro di Ettore Scola “Brutti, sporchi e cattivi”. Qualche volta sarebbe utile, ma il Napoli, in 15 anni, creativo, bellissimo o bruttissimo non sa ancora giocare male e vincere.
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