
Bianconeri in fuga, Douglas Costa buon ultimo
Anche in tempo di pandemia, la Juventus riesce ad essere protagonista del mondo del calcio, almeno nazionale. Dopo l’impresa fortemente voluta per giocare Juventus-Inter e balzare in testa alla classifica, magari pensando ad una classifica cristallizzata, ora ha lasciato la porta aperta per una fuga in massa. Il primo è stato Ronaldo che ha voluto raggiungere la madre in ospedale, il secondo è stato Gonzalo Higuain che si è presentato all’aeroporto di Caselle con la famiglia mostrando un certificato medico che attestava la negatività al tampone e lo lasciava libero di viaggiare nonostante non fossero trascorsi i 14 giorni di ‘quarantena’. Poi è stata la volta di Pjanic, Khedira e buon ultimo Douglas Costa che ha lasciato Torino per tornare in Brasile. Fuga da Torino di 5 giocatori, mentre Rugani, Matuidi e Dybala sono risultati positivi al test.
“Chi ha autorizzato tutto questo?” : sulle colonne del Corriere dello Sport, l’intervento di Rinaldo Romanelli, avvocato e giurista, autore dello studio «Coronavirus: regole e possibili conseguenze penali delle inosservanze», pubblicato sulla rivista ‘Diritto di difesa’, pone l’ inquietante interrogativo circa la “fuga” di giocatori prima dello scadere della quarantena e dopo l’accertamento della positività tre compagni. “«Questa situazione mi lascia quantomeno perplesso – ha dichiarato il giurista – nel senso che non risulta in nessun decreto questa possibilità. La quarantena è stata prevista fin dall’ordinanza del ministero della salute del 21 febbraio 2020. All’articolo 1 è fatto obbligo alle autorità sanitarie di applicarla per quattordici giorni. Non sono previsti sconti e l’imposizione è stata poi reiterata con la stessa formula in vari provvedimenti normativi successivi. Ai compagni di squadra di Rugani dovrebbe essere stata applicata la quarantena con restrizioni della durata di 14 giorni, non fino a 14 giorni. Mi auguro – ha concluso – che chi ha assunto questa decisione abbia effettuato un’attenta valutazione anche, ma non solo, sul piano legale»
Intanto anche i familiari di Dybala, al ritorno in Argentina, sono stati prelevati dalle loro abitazioni e messi in quarantena e nessuno, oggi, può avere certezze per il rientro dei calciatori bianconeri con il blocco di collegamenti aerei adottati in tanti Paesi e magari costretti ad altra quarantena in Italia.
E in una situazione tanto incerta, sembra poco credibile la ripresa degli allenamenti ancora fissata al 25 marzo. Potrebbe anche slittare fino al 3 aprile, ma che cosa cambierebbe se non si vedono all’orizzonte possibili soluzioni se non legate al cessate allarme?
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