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Arriva il Milan: a luglio Gattuso seppe “incartarlo”

Si accettano scommesse sul modulo che adotterà Gattuso questa sera per Napoli – Milan: tornerà al 4-3-3 come profetizzano in tanti, o riuscirà a mantenere il 4-2-3-1 nonostante l’assenza di Osimhen? Probabilmente la rifinitura di ieri sera avrà chiarito i dubbi del tecnico che affronterà il Milan con un Insigne in più e un Mertens in crescita. La sosta per le Nazionali, da tutti ritenuta inopportuna e rischiosa, ha tuttavia consentito che un pizzico d’azzurro colorasse l’Europa dove tutti i giocatori del Napoli hanno contribuito elevando il tasso tecnico della propria Nazionale. Merito d’un gruppo che ormai è consapevole del proprio valore e, quindi, dei propri limiti. Ma questa sera sarà una partita diversa da tante altre perché dovrà dare risposte a Gattuso a distanza di poco meno di un anno dalla sua venuta a Napoli.

Non sarà la prima volta che affronterà il “suo” Milan da ex: a luglio finì 2-2  e nel corso di un editoriale su Milannews.it, il giornalista e telecronista di fede rossonera Mauro Suma ha parlato di quella partita: “ Contro il Napoli al San Paolo il buon Rino l’aveva “incartata” molto bene a luglio, con il Milan che aveva messo insieme il pareggio più sugli episodi che sull’identità, più sugli attimi che sulle certezze trasmesse alla squadra da Stefano Pioli. Tutti corti in difesa e tutti fluidi in ripartenza. Partita piena di trappole.  Per la gara al San Paolo tutte le minuzie e le sfumature tattiche, Rino le avrà preparare e messe a punto ossessivamente e intensamente. come fa sempre. Ed è proprio in questa sottile smagliatura che si deve inserire il Milan. Rino dà così tutto se stesso nella preparazione della partita, che a volte non riesce a cambiarne i contorni a gara in corso. Se il Milan sarà bravo ad aprire questa piccolissima fessura, potrà sperare di uscire da Napoli, finalmente, dopo dieci anni, con qualcosa fra le mani. E dieci anni fa, al San Paolo, Bonera e Ibra c’erano. Certo che c’erano”.

Ma Gattuso ha fatto esperienza perchè ogni partita gli rivela qualcosa in più e l’elastico che può applicare alla sua squadra – partita in corso – sarà determinante. Se opterà per Elmas dietro Mertens punta centrale, potrà ‘modulare’ la squadra dal 4-2-3-1 al 4-3-3, ma molto dipenderà se giocherà Demme o Bakayoko.  Ma questa sera protagonisti saranno anche Manolas e Koulibaly che dovranno sbarrare tutti gli spazi all’intramontabile Ibra.  E’ lui il trascinatore del Milan “è lui che ha resuscitato il Milan”, ha detto Mino Raiola. Eppure un certo Giacomo Murelli, allenatore in seconda del Milan riuscì più volte a fermare Maradona. E Koulibaly non è Murelli.

 

 

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